Scritta, presentata, discussa e votata in tempi record: è già legge la norma sui forestali che assicura la campagna antincendio della Regione Siciliana. A presentarla nell’ultima seduta del Parlamento regionale, la settimana scorsa, l’assessore all’Economia Gaetano Armao e l’assessore all’Agricoltura Toni Scilla. Il governo regionale ha scavato nel bilancio regionale per recuperare 64 milioni di euro da capitoli destinati ad altro per coprire il buco provocato dallo stop dell’Unione europea all’utilizzo di fondi extra-regionali non ancora riprogrammati. Oggi, richiamati in Aula i deputati necessari per il voto finale, la legge è stata approvata all’unanimità. Via libera, quindi, al lavoro per tutti gli operai abilitati alla campagna antincendio boschivo in forza al Corpo Forestale e al Dipartimento Sviluppo Rurale della Regione Siciliana.
Armao, in Aula, aveva illustrato ai parlamentari “la manovrina”: i primi 63 milioni arrivano dal fondo per la Sicilia della legge nazionale che sostiene gli enti locali per l’emergenza Covid-19; poco più di un milione e 700 mila arriveranno dalle risorse per il Corpo forestale, considerando che non è previsto a breve l’ingresso di nuovo personale poiché sono ancora in corso le procedure concorsuali; la restante parte, circa 1,4 milioni di euro sarà prelevata dal fondo per l’Esa, l’Ente per lo sviluppo agricolo.
“Dovevamo tentare questa operazione – ha detto Armao – perché ci ha permesso di individuare risorse che si sono liberate a livello nazionale più altre disponibili a livello regionale. Così, si riuscirà a completare il percorso e a garantire la tutela del territorio e l’occupazione di tanti lavoratori che annualmente prestano la loro attività in difesa dei nostri boschi e foreste”. L’assessore Scilla si è appellato “alla responsabilità politica di tutti rispetto a temi così importanti”.
Il Pd, pur dichiarando di essere pronto a votare la legge giudicata “necessaria”, ha attaccato il metodo con cui il governo ha lavorato. “Avevamo fatto presente che i fondi non sarebbero bastati, ma il governo è andato avanti con molta arroganza – ha detto il capogruppo Giuseppe Lupo -. Senza la presenza del Pd la legge non sarebbe stata approvata per mancanza del numero legale. Oltretutto neppure il presidente Musumeci era in aula, evidentemente per lui l’ambiente non è una priorità”. E ha aggiunto: “E mancano anche 14 milioni di euro per gli stipendi dei lavoratori dei Consorzi di bonifica”.
Il deputato dei 5 Stelle Nunzio Di Paola ha fatto notare: “Alla fine siamo sempre noi quelli responsabili che votano le leggi che servono per i siciliani. Continuiamo a mettere toppe agli errori del governo regionale. I forestali devono sapere che in questo pasticcio ci sono delle responsabilità chiara e netta del governo della Regione. Che, per altro, non ha nemmeno presentato ancora la riforma del settore”.
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