L'analisi di Palermo-Ascoli: bene i nuovi, difesa da rivedere - Live Sicilia

L’analisi di Palermo-Ascoli: bene i nuovi, difesa da rivedere

La sconfitta dei rosa contro i marchigiani lascia tanti spunti di riflessione in vista del prossimo match contro la Reggina

PALERMO – Dopo trentuno partite utili consecutive cade l’imbattibilità del Palermo al “Renzo Barbera”. Contro l’Ascoli i rosa hanno rimediato la loro prima sconfitta stagionale, interrompendo così la lunga striscia positiva che aveva fatto dello stadio di viale del Fante un vero e proprio fortino inespugnabile.

La gara contro i marchegiani di Bucchi ha palesato alcune lacune specialmente sul piano difensivo ma, nel complesso, ci sono anche note positive sulle quali il tecnico Corini può ripartire per continuare il suo percorso di costruzione della squadra e di impostazione del suo credo calcistico.

I CONTRO: “BUCHI” A CENTROCAMPO E DIFESA DA DIMENTICARE

Contro l’Ascoli il tecnico rosanero ha optato per la continuità e questa volta, dopo le prestazioni convincenti contro Perugia e Bari, le scelte del tecnico non hanno pagato. La decisione di confermare la mediana a due si è rivelata una scelta poco fortunata, con la superiorità numerica del centrocampo di Bucchi che ha creato non pochi problemi a Brunori e compagni.

Il match tra le due compagini, soprattutto nella prima frazione di gara, ha mostrato un grande equilibrio “rotto” soltanto dall’episodio della prima rete. In una gara che ha mostrato un Ascoli estremamente ordinato e compatto a decretarsi fatali sono stati proprio gli errori difensivi rosanero, con il reparto arretrato in giornata decisamente da dimenticare.

Damiani e Broh, per via dell’uomo in più dei marchigiani in mezzo, si sono spesso ritrovati a dover fare gli straordinari lasciando spazi vistosi soprattutto per i filtranti avversari verso le punte. La mancanza di filtro in mezzo al campo ha esposto la difesa a numerosi pericoli e a uno contro uno spesso micidiali, soprattutto con la rapidità e fisicità di uno scatenato Gondo che ha mostrato tutti i limiti del reparto arretrato rosanero.

Se, da una parte, Buttaro ha garantito una gara solida ed attenta non si può dire altrettanto per gli altri tre compagni di reparto ovvero Nedelcearu, Lancini e Crivello. Soprattutto gli ultimi due, sommersi dai fischi al momento delle sostituzioni, non sono riusciti a dare ragione alla scelta di Corini di schierarli dal primo minuto mostrando limiti evidenti in determinate situazioni di gara.

Il “buco” di Nedelcearu per il primo gol, il vistoso errore di posizione di Crivello che tiene in gioco Gondo in occasione del secondo e l’ingenuità di Lancini che si fa “uccellare” sempre dall’attaccante bianconero nel terzo: tutte dinamiche di errori individuali e di reparto sui quali il tecnico rosanero dovrà lavorare alacremente in vista delle prossime gare.

I PRO: I NUOVI INNESTI SUONANO LA CARICA

Nonostante la sconfitta e le problematiche previe elencate, dal match contro l’Ascoli emergono anche aspetti positivi in vista del prosieguo del torneo. Espulsione nel finale a parte, Valente sta dimostrando di poter benissimo dare il suo contributo in categoria nonostante il suo primo anno in assoluto in cadetteria. Tanti gli spunti interessanti sulla corsia mancina per l’ex Carrarese, pronto a mettere in seria difficoltà Corini nelle scelte sulle fasce dove scalpitano Di Mariano ed Elia. Quest’ultimo ha mostrato tutta la sua duttilità in campo, passando con l’uscita di Crivello al ruolo di terzino sinistro ricoperto con grande dedizione in entrambe le fasi.

Ma a colpire maggiormente tra i rosanero sono stati soprattutto gli impatti di Stulac e Segre, i “nuovi arrivati” gettati nella mischia dopo la rete del 3-1 ospite. In pochi minuti confezionano la rete che accorcia le distanze, con il calcio d’angolo battuto da Stulac e finalizzato da Segre, ed entrambi hanno fornito un apporto considerevole sia sul piano quantitativo che su quello qualitativo dando una scossa importante alla squadra per tentare la rimonta. Da valutare ancora Di Mariano, qualche bello spunto per lui una tenuta atletica ancora da rivedere, mentre ha ben figurato Bettella mostrando le sue qualità difensive a cospetto del temibile Gondo, fino a quel momento devastante.

COSA ASPETTARSI: SPAZIO SUBITO AI NUOVI

Il campionato è ancora lungo e, nonostante l’estrema longevità dell’imbattibilità casalinga, prima o poi la sconfitta sarebbe dovuta arrivare. Il Palermo rimane, al netto delle prestazioni positive prima di questo match, un cantiere aperto che prenderà sempre più forma con il passare delle settimane.

Alcune scelte fatte da Corini, con il senno di poi, si sono rivelate sbagliate e nonostante l’assunzione di responsabilità da parte del tecnico, in vista della prossima gara a Reggio Calabria contro la Reggina, è lecito aspettarsi delle variazioni nell’undici titolare rispetto alle ultime uscite.

In difesa, dopo la squalifica, tornerà a disposizione Marconi ma dovrà giocarsi il posto con Bettella in rampa di lancio. Da valutare le condizioni di Sala, il cui rientro è vicino ma non è certo che possa recuperare per la sfida contro gli amaranto. In caso di assenza dell’ex Sassuolo a sinistra giocherebbe ancora Crivello, con la soluzione Elia difficile vista la contemporanea assenza di Valente per squalifica.

Sarà il centrocampo, tuttavia, il vero nodo cruciale del Palermo che scenderà in campo al “Granillo”. La “tegola” Broh, fermatosi per infortunio e assente per qualche settimana, potrebbe portare Corini a confermare ancora il 4-2-3-1, con Stulac e Segre insieme in mediana e Floriano confermato sulla trequarti. Difficile, nonostante l’imminente arrivo di Saric, che si possa pensare all’utilizzo del 4-3-3 che vede ancora defezioni numeriche soprattutto in mezzo al campo.


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