I 'partigiani del Pd' contro Renzi | "No al suo partito padronale" - Live Sicilia

I ‘partigiani del Pd’ contro Renzi | “No al suo partito padronale”

Gli iscritti cantano 'Bella Ciao' in segno di protesta.

Palermo, riunione al circolo della Noce
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PALERMO – Riunione presso il circolo Pd del quartiere Noce, a Palermo, contro le scelte effettuate dai vertici dem in merito alel liste per le Politiche del 4 marzo. Presente una delegazione dei ‘Partigiani del Pd’, che all’inizio hanno affidato ad Antonio Rubino, responsabile organizzativo dei democratici siciliani, la lettura di un documento e che subito dopo hanno intonato “Bella Ciao”. Il documento dei partigiani, sottoscritto da 65 degli 81 iscritti presenti, esprime “disgusto per i gravi fatti di Macerata”. I partigiani del Pd “prendono fermamente le distanze da tutti i leader politici, a cominciare da Salvini, che non hanno condannato con durezza ‘senza se e senza ma’ la violenza del gesto”.

In questo senso – si legge – continuiamo a considerare la destra del nostro Paese pericolosa non solo nella faccia di Salvini, ma anche in quella di chi, come Silvio Berlusconi, non ha avuto alcuna remora ad allearsi con loro dimostrando di essere ‘due facce della stessa medaglia’. Con questa gente il Partito democratico non può e non deve mai interloquire in nessuna forma”, affermano. E ancora: “Noi votiamo il Pd perché continuiamo a considerare questo partito la nostra casa. Ma lo facciamo contestando contemporaneamente un ‘modello padronale di partito’ che non ci appartiene e dal quale prendiamo decisamente le distanze.

“Le modalità con le quali sono state individuate le candidature per le elezioni politiche, per la verità non solo in Sicilia ma a cominciare dalla Sicilia, non le condividiamo nel metodo e nel merito. Siamo pronti a fare una battaglia politica che faremo dentro il Partito democratico – aggiungono -. Racconteremo le nostre ragioni fin da subito sapendo che il 5 marzo dovremo creare le condizioni affinché il Pd torni ad essere quella casa che tutti abbiamo costruito e amato. Lo faremo perché siamo convinti che il progetto del Pd è ancora vivo e non sarà la leadership di Matteo Renzi a cambiarne la natura e il profilo, che resta la più grande intuizione politica dell’ultimo decennio”. I partigiani del Pd poi concludono: “Ribadiamo che non cambiamo partito, ma cambiamo il partito”.


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