I portici di via Mariano Stabile | "Il salotto che non c'è più" - Live Sicilia

I portici di via Mariano Stabile | “Il salotto che non c’è più”

Domenica il crollo di alcuni calcinacci, ora i commercianti chiedono maggiore attenzione da parte del Comune.

PALERMO – Il salotto di Palermo è finito in malora. Cade a pezzi, letteralmente, come è accaduto domenica sera in via Mariano Stabile, quando una parte del tetto dei portici è rovinata giù, non causando conseguenze più gravi della paura. Si è sfiorata la tragedia, in uno dei tratti della città tra i più frequentati della Palermo ‘da bere’ e a pochi passi da una famosa gelateria.

Lo storico porticato di via Mariano Stabile, che va da via Ruggero Settimo a piazzale Ungheria, a un tratto pare non essere più sicuro, l’emergenza è continua. Non c’è stato nemmeno un intervento del Comune – accusano i commercianti della zona – che hanno finanziato di tasca propria reti di contenimento per tentare di garantire l’incolumità dei passanti. E’ una storia antica che non finisce più, secondo il racconto dei residenti allarmati.

Pochi mesi fa, i proprietari della gioielleria “Bracco” avevano provveduto alla disposizione di una rete di contenimento, a pochi metri di distanza dal pezzo di porticato crollato domenica sera.

La questione delle responsabilità è complessa, perché molti sono i soggetti coinvolti. Gli edifici sopra il porticato, dal civico 200 al 224, fanno parte di due gruppi diversi. Il costruttore Moncada aveva infatti donato – secondo quanto raccontano i commercianti intervistati – al Comune il palazzo dal civico 206 al 224, che a tutt’oggi è oggetto di dispute che oscillano tra il pubblico e il privato. Sembra essere la trama complicata di una vicenda dove è difficile, se non impossibile, intervenire anche con spese private.

Il 28 marzo dello scorso anno, un’ordinanza del Comune ha imposto ai condomini la messa in sicurezza dei pilastri di piazzale Ungheria, la zona che che ad oggi è coperta da transenne. Due mesi dopo, nel maggio dello stesso anno, l’ordinanza è stata revocata per via di una sentenza del Cga del 1965 che dichiarava quegli stessi portici, proprietà del Comune. La querelle va avanti da parecchio tempo. Sui prossimi interventi da realizzare si attendono risposte dal Comune e dalla protezione civile.

 


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