I rifiuti nel mirino del clan: | "Tre mila euro e un'assunzione" - Live Sicilia

I rifiuti nel mirino del clan: | “Tre mila euro e un’assunzione”

In aula la responsabile della Caruter, la ditta che gestisce il servizio a Calatabiano.

A processo
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CATANIA. Giro di boa nel processo sulla tentata estorsione e sul furto, aggravati dal metodo mafioso, ai danni della Caruter, l’azienda che gestisce il servizio di igiene urbana a Calatabiano e in altri comuni del comprensorio ionico etneo. Imputati Salvatore Brunetto, ritenuto esponente di spicco dell’omonimo clan, presente in video conferenza dal carcere di Terni, dove si trova detenuto, Alessandro Siligato e Luigi Franco. A salire sul banco dei testimoni, citata dal pubblico ministero Rocco Liguori, la responsabile del personale della ditta, Ada Agnello. La donna ha ricostruito in aula, l’intera vicenda, iniziando dal furto dei due mezzi compiuto all’interno del deposito di Pasteria, frazione di Calatabiano. Ad avvisare la responsabile dell’episodio sarebbe stato uno dei dipendenti, citato per la prossima udienza. Un ruolo chiave nella storia sarebbe stato ricoperto da Pietro Ferretti, che ha già patteggiato la pena a due anni nel processo scaturito dal primo troncone dell’inchiesta, conclusosi anche con la condanna in primo grado di Vito Strano, pluripregiudicato di Calatabiano.

L’uomo, operaio della Caruter avrebbe contattato Ada Agnello, subito dopo il furto, proponendo il proprio “patrozzo”, Vito Strano, quale intermediario tra “il gruppo di Fiumefreddo”, a suo dire artefice di quanto accaduto, e l’azienda. L’obiettivo era riottenere i mezzi rubati. In cambio dell’interessamento la ditta avrebbe dovuto sborsare una somma di denaro pari a circa 3000 euro, per soddisfare le richieste provenienti da Fiumefreddo di Sicilia, e avrebbe dovuto assumere alle proprie dipendenze il figlio di Strano. Offerta rifiutata dalla donna, che ha denunciato tutto ai carabinieri, consegnando anche i file audio della conversazione, registrata con il proprio cellulare. Pochi giorni dopo i mezzi verranno ritrovati in ottime condizioni nelle campagne attorno a Fiumefreddo di Sicilia. Ad indicare il luogo sarebbe stato lo stesso Pietro Ferretti con una telefonata ad Ada Agnello, compiuta alle 5 del mattino. Oltre al dipendente dell’azienda, nella prossima udienza, fissata per il 14 febbraio, saranno sentiti anche gli imputati e i testi della difesa.


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