I rifiuti tornano in giro per la Sicilia | Differenziata flop: Comuni avvisati - Live Sicilia

I rifiuti tornano in giro per la Sicilia | Differenziata flop: Comuni avvisati

I Comuni dell’Agrigentino potranno conferire tra Catania e Lentini. Decadenza per i sindaci che non riciclano.

LA NUOVA ORDINANZA
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PALERMO – E alla fine, sudando sette camicie, la Regione ha trovato posto per i rifiuti dei Comuni che conferivano alla discarica di Siculiana. Dopo il no alla conferma della deroga da parte del governo nazionale, quella deroga che fin qui ha consentito un pre-trattamento dei rifiuti più breve prima del loro ingresso in discarica, si era creata una situazione di massima emergenza per una sessantina di comuni. Quelli del Nisseno erano stati dirottati a Gela, quelli del Trapanese a Trapani, mentre Caltanissetta, Palma e Licata nella discarica di Sicula Trasporti tra Catania e Lentini. Stringendosi un po’ anche gli altri comuni dell’Agrigentino potranno conferire nella grande discarica della Sicilia orientale, questa l’ultima novità. Ci sarà un bel via vai di camion carichi di immondizia per le strade siciliane insomma. Almeno fino a quanto il livello di differenziata operata dai Comuni non arriverà a livelli accettabili e questo ridurrà la quantità di rifiuti da portare in discarica.

L’oridnanza

Intanto proprio oggi è stata varata una nuova ordinanza del presidente della Regione. Da oggi fino al 30 novembre si vara il ricorso temporaneo a una speciale gestione dei rifiuti, a prescindere dal recente stop di Roma. Tra l’altro, si autorizza temporaneamente l’esercizio dell’impianto mobile di pre-trattamento della discarica in Cava dei Modicani a Ragusa, da qui a quando si completerà quello fisso. Ma soprattutto si varano misure urgenti e straordinarie per implementare le differenziata. Con una stretta molto decisa sui Comuni. Perché se non aumenta la differenziata, le discariche saranno sempre sommerse dai rifiuti. Si dispone che entro il 1° ottobre non possano conferire l’indifferenziato in discarica più del 70 per cento della quantità conferita l’anno precedente. La parte eccedente non potrà essere conferita. Ed entro il 31 luglio i Comuni dovranno far sapere alla Regione come disfarsi dell’eventuale parte di rifiuti in eccesso, anche spedendoli all’estero a loro spese. In caso di violazione si possono attivare le procedure di decadenza degli organi comunali.

Comuni nei quali, come detto, la differenziata va a rilento: gli ultimi dati spiegano che solo in 180 hanno raggiunto almeno la quota (comunque molto bassa) del 35 per cento. “Le percentuali più basse – si legge nell’ultima ordinanza – si riscontrano nelle 4 grandi città dell’isola (Palermo, Catania, Messina e Siracusa con popolazione sopra i 100 mila abitanti)”. Comuni che “si attestano al 10-11 per cento”. Valori bassissimi, si diceva, che “derivano – spiega il governo regionale – dalle modalità di raccolta ancora ferme al tipo stradale a cassonetto”. Altre 34 città medie tra i 30 mila e i 100 mila abitanti (circa il 25 per cento degli abitanti dell’isola) si fermano a una soglia di differenziata vicina al 25 per cento. Ma la nuova ordinanza fissa nuove strettissime regole per i Comuni, non solo per la differenziata, ma anche per il conferimento dei rifiuti “non differenziati”: potrà essere portato in discarica un quantitativo pari al 70 per cento dell’anno precedente, non un grammo di più.


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