I soldi dei Santapaola, 5 condanne al processo Bulldog I NOMI

I soldi dei Santapaola, 5 condanne al processo Bulldog I NOMI

La sentenza emessa dal Tribunale collegiale

CATANIA – Si è chiuso con 5 condanne, tre assoluzioni e due dichiarazioni d’improcedibilità per difetto di querela. Si chiude così il processo Bulldog, per presunte intestazioni fittizie di beni, ai presunti prestanome di uno degli ultimi boss del potente clan dei Santapaola Ercolano, ovvero Roberto Vacante.

Prende 9 anni e 4 mesi Salvatore Caruso, l’unico a essere accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. La sentenza è stata emessa questa mattina dalla Prima sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta dalla giudice Grazia Caserta, con i magistrati Chiara Catalano e Maurizio Lentulo.

Tutte le condanne

Condannati poi a 3 anni Irene Grazia Santapaola, Pietro Augusto Bellino e Maria Santonocito. Prende 2 anni Ida Romeo ha, grazie alle attenuanti generiche, con la condizionale. Tutti gli  imputati sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e a quelle del loro mantenimento in carcere durante la custodia cautelare.

Caruso, che in sentenza ha ottenuto un’assoluzione e la dichiarazione d’improcedibilità per difetto di querela da altre accuse, è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, dichiarato in stato di interdizione legale e sospeso dalla responsabilità genitoriale per la durata della pena.

Le assoluzioni

Assolti con formula piena Letteria Picone e Alessandro Arcidiacono, rispettivamente perché il fatto non costituisce reato  e per non aver commesso il fatto. E Giuseppe Caruso perché il fatto non sussiste. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi novanta giorni.

Non doversi procedere per difetto di querela, infine, per Pietro Musumeci, che era accusato di un tentato furto all’interno di un’altra sala bingo a gennaio 2014.

L’inchiesta

L’inchiesta è stata condotta dalla Squadra Mobile. L’imputazione, per la maggior parte degli uomini e delle donne alla sbarra, è concorso in trasferimento fraudolento di beni, aggravato dall’aver favorito Cosa Nostra. Vacante, dal canto suo, ha optato per il rito abbreviato ed è stato condannato (ma la sentenza non  è definitiva).

Irene Grazia Santapaola, nipote del capomafia Nitto Santapaola, l’accusa era intestazione fittizia di beni. Moglie di Vacante, secondo gli inquirenti, avrebbe operato per eludere eventuali misure patrimoniali a carico del marito. E il tutto tramite l’associazione sportiva Sportitalia.

La posizione di Caruso

Analoga, ma in relazione ad altre società, l’accusa che veniva mossa a Bellino, Picone, Romeo, Santonocito, Arcidiacono, Salvatore e Giuseppe Caruso.

Di Salvatore Caruso, ha ricordato il pm nella sua memoria finale, ha parlato il pentito Eugenio Sturiale, che lo conosceva bene. “Sturiale ha prima detto che Caruso era completamente a disposizione del clan – ha ricordato il pm – salvo poi correggersi ricordando che Roberto Vacante, che tra l’altro era suo compare, gli aveva detto che era un vero e proprio affiliato”.


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