Il bimbo in ospedale: | "Dov'è mia madre?" - Live Sicilia

Il bimbo in ospedale: | “Dov’è mia madre?”

Il piccolo sopravvissuto all'incidente sulla Statale 624 è ricoverato al Di Cristina. Non è in pericolo di vita, ma si trova in stato di choc. I medici: "Ha visto tutto, chiede della madre".

La tragedia sulla palermo-Sciacca
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PALERMO – Erano arrivati a Palermo per comprare alcuni vestiti per i bambini e scegliere la cameretta per il più piccolo. Una mattinata come tante, ore tranquille e spensierate quelle trascorse da Giovanni Titone e Maria Luisa Mergola, tra i negozi del centro, in compagnia dei figli e della nonna dei piccoli, Rosa Pilo. Poi, sulla strada del ritorno verso Menfi, la tragedia. La Ford Focus su cui i cinque viaggiavano si è scontrata con una Punto, distruggendo per sempre la serenità e i sogni di un’intera famiglia. Le due donne sono morte sul colpo, così come il piccolo Alberto, di appena due anni. I loro respiri si sono fermati sulla ‘strada della morte’, la statale 624, all’altezza del bivio per Giacalone. L’urto violentissimo li ha uccisi sul colpo. Papà Giovanni si trova adesso a Villa Sofia in gravi condizioni, mentre l’altro figlio della coppia, di quattro anni, è ricoverato all’ospedale Di Cristina.

Il bambino ha riportato un trauma facciale e addominale, nulla di grave stando alle prime dichiarazioni dei medici della chirurgia pediatrica, ma è in stato di choc. I suoi occhi hanno visto tutto e adesso cercano di rimuovere quelle immagini. “E’ arrivato qui cosciente – raccontano i medici -, ha pianto tutto il pomeriggio e chiesto più volte della mamma. Adesso si è calmato, dorme”. Forse pensa sia stato tutto un brutto sogno, uno di quegli incubi che si è soliti fare la notte da piccoli e dai quali i genitori rassicurano al risveglio. “Era così legato ad Alberto, lo proteggeva da tutto e tutti – racconta tra le lacrime un parente -. Mi diceva sempre che era il più grande ed era suo compito difenderlo. Domani quando chiederà di loro, come potremo spiegare? Con che coraggio gli diremo che non potrà più vedere la mamma e il fratellino? Non riesco ancora a crederci”.

Lacrime, disperazione e rabbia per tutto il tardo pomeriggio tra le corsie del Di Cristina. Il reparto di Chirurgia è stato infatti invaso da parenti, conoscenti e vicini di casa dei Titone che hanno scelto di far visita prima al bambino e poi recarsi dal papà al Villa Sofia. “Li ho visti ieri erano così belli tutti e quattro insieme – dice una delle zie presenti -, il ritratto della felicità. E oggi hanno trovato la morte”. Tutto distrutto per quella strada maledetta.


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