Il caso delle ex Province | Regione messa in mora - Live Sicilia

Il caso delle ex Province | Regione messa in mora

La mossa dei dipendenti. Barone: (Uil) contro la riforma.

RAGUSA – I 330 dipendenti dell’ex Provincia di Ragusa hanno notificato un “atto di diffida e messa in mora” al presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, e agli assessori alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, e all’Economia, Alessandro Baccei, per “la mancata emanazione dei decreti attuativi alla legge di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali approvata lo scorso mese di luglio”. “L’inerzia da parte dei competenti Organi regionali – si legge nella diffida – è fonte di grave nocumento per i dipendenti dell’ex provincia di Ragusa, visto che l’Ente non vede assicurate le risorse necessarie ad assolvere le funzioni e i compiti cui istituzionalmente è tenuto per come prescrive la legge, ledendo la dignità lavorativa, personale e sociale dei lavoratori e compromettendone il futuro occupazionale e retributivo”. I dipendenti danno trenta di giorni di tempo ai rappresentanti della Regione siciliana per l’emanazione dei provvedimenti discendenti dalla legge di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali prima di adire l’autorità giudiziaria.

Intanto, il segretario regionale della Uil, Claudio Barone, tuona: “Se i lavoratori delle ex Province resteranno in mezzo alla strada senza stipendio dovranno ringraziare i nostri parlamentari regionali che hanno approvato una legge di riforma contraria agli indirizzi della Corte costituzionale. Con questo atteggiamento pervicace, motivato non da un’incredibile difesa dei valori dell’autonomia regionale ma da giochini politici – aggiunge – rischiamo che il Governo nazionale, ancora una volta, blocchi i fondi e mantenga i tagli. E con un bilancio regionale già disastrato sarà davvero impossibile recuperare queste risorse. I circa seimila lavoratori delle ex Province non potranno andare in mobilità verso gli Enti locali, già sovraccarichi di Lsu che questa politica non riesce a stabilizzare. E’ drammatico il clima di totale irresponsabilità e indifferenza per i problemi dei siciliani. Per questo – conclude Barone – confermiamo a pieno le iniziative di mobilitazione contro questo immobilismo colpevole”.

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