Il Cga a Lombardo: | Nulle le nomine dopo il 4 agosto - Live Sicilia

Il Cga a Lombardo: | Nulle le nomine dopo il 4 agosto

I giudici amministrativi rispondono ai quesiti avanzati dallo stesso governatore e spiegano che dopo l'approvazione del "blocca nomine" sono vietati i nuovi incarichi. Il divieto si applica anche a revisori dei conti e componenti di organi di controllo. Non è contestato invece l'utilizzo dei commissari straordinari.

 

PALERMO – Le nomine di Lombardo che portano una data successiva al 4 agosto del 2012 sono nulle. Lo ha detto il Cga, con un parere reso il 16 ottobre e col quale, se non annulla quelle nomine (non è una sentenza) certamente apre un ampio varco per i ricorsi da parte di soggetti interessati. Insomma, un piccolo terremoto, potrebbe interessare enti, organismi e istituti nei quali Lombardo ha piazzato soprattutto revisori dei conti, componenti di organi controllo, sindaci effettivi delle società. Nulla dice, invece, il parere del Cga riguardo alla nomina di commissari straordinari che non sarebbe in discussione.

Il parere al Cga, ironia della sorte, è stato chiesto proprio da Lombardo. Il governatore, insomma, ha chiesto delucidazioni riguardo all’applicabilità della cosiddetta “legge blocca-nomine”. In particolare, come racconta anche il sito “Link Sicilia”, Lombardo ha richiesto un parere su tre punti: il primo riguarda appunto il “cuore” della legge, ossia il divieto, sancito dal comma 3 bis del testo approvato a luglio dall’Ars di “di procedere a nomine, designazioni o conferimenti di incarichi in organi di amministrazione attiva, consultiva o di controllo della Regione, in enti, aziende, consorzi, agenzie, soggetti, comunque denominati, di diritto pubblico o privato sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione, in società controllate o partecipate dalla Regione”. La seconda richiesta di Lombardo invece riguarda la possibilità che dal blocco vengano esclusi gli organi di revisione contabile dei vari enti. Infine, stessa richiesta è stata avanzata per i “sindaci” delle società partecipate e controllate dalla Regione.

E sui quesiti il Cga ha espresso un parere che potrebbe spingere l’amministrazione a ritirare alcune di queste nomine. O potrebbe comunque innescare una serie di ricorsi da parte di soggetti interessati. Il Cga, infatti, riguardo al primo quesito, quello sull’applicabilità del “blocco” alle nuove nomine e ai nuovi incarichi, spiega in maniera molto netta: “Il Legislatore regionale ha provvidamente inteso scongiurare che, attraverso l’esercizio dei poteri di designazione, nomina o di conferimento di incarichi, i rappresentanti di un Governo regionale, destinato a cessare in tempi brevi, possano interferire, alterandoli, sull’esito successivo della consultazione elettorale, ponendo in essere comportamenti idonei a “catturare” il voto di fasce di elettorato”. Insomma, il “blocca nomine” nasce proprio per questo: per evitare che il “nominificio” di Lombardo sia finalizzato a ottenere consenso in vista delle prossime elezioni. E anche per scongiurare il rischio che quelle nomine “pesino” anche sul governo che verrà. Il Cga, insomma, ha sancito ce il divieto sancito dall’articolo 3bis del blocca-nomine, “si applichi indistintamente a tutti i procedimenti di nomina e che esso colpisca sia le designazioni sia le nomine a prescindere dallo stato di avanzamento dei relativi procedimenti e a condizione che non si sia già esaurita – nello specifico, prima del 4 agosto – la fase di costituzione degli effetti con l’adozione del provvedimento di nomina”. In questo passaggio, quindi, il Cga precisa come sia ininfluente il fatto che l’istruttoria per la nomina (designazione, passaggio in prima commissione all’Ars, decreto di nomina) sia stata avviata prima del 4 agosto. Se l’istruttoria si è conclusa dopo il 4 agosto, quella nomina è da considerarsi nulla.

Sugli altri due quesiti avanzati dal presidente della Regione, invece, il Cga interviene in maniera simile. Lombardo, insomma, ha chiesto se il blocco delle nomine possa essere escluso per revisori dei conti, componenti di organi di controllo e sindaci delle società partecipate. In questo senso, i giudici confermano il blocco. E indicano, semmai, nella figura del Commissario straordinario, la soluzione idonea a garantire quella necessità di continuità amministrativa richiesta dal governo. A dire il vero, la Regione fa riferimento a un parere dell’Ufficio legislativo e legale della Regione, secondo cui i commissari possono essere nominati soltanto per gli “organi di amministrazione”. Il Cga, come detto, è di parere opposto: “L’avviso della Sezione è dunque nel senso che nulla osti all’applicazione, anche al caso degli organi di controllo, dell’istituto dei commissari straordinari”.

Questo è il parere. Non è una sentenza. Ovvero, non ha effetti immediati. Le conseguenze concrete, però potrebbero essere diverse. Intanto, il governo potrebbe ritirare in autotutela le nomine in qualche modo “viziate” secondo il parere dei giudici. E comunque sia, sulla scorta di questo parere, potrebbe cadere presto sulla Regione una pioggia di ricorsi. Che riguarderebbero soprattutto revisori dei conti, componenti degli organi di controllo, sindaci effettivi delle società. Difficile invece che il parere possa riguardare nomine al vertice di enti, società e organismi controllati dalla Regione. Da agosto in poi, infatti, Lombardo ha quasi sempre fatto ricorso a commissari straordinari. Uno strumento che non è passato al vaglio del parere del Cga.


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