Il colonnello Teo Luzi, Comandante provinciale dei carabinieri di Palermo, commenta in una nota l’arresto della casalinga di 47 anni che utilizzava la propria abitazione di Cefalù come casa d’appuntamenti per le due donne costrette a prostituirsi dai mariti, arrestati nei giorni scorsi dai militari dell’arma.
“Lo sfruttamento della prostituzione – sottolinea il comandante provinciale dei carabinieri – resta un reato odioso, ancor più quando come in questo caso viene amplificato da una rete di reciproche complicità, volte a procacciare clienti”. “In questo senso – conclude Luzi – proseguono le indagini per appurare se altre donne siano cadute, più o meno consapevolmente, in questa rete che sembra ad oggi abbracciare l’intera provincia di Palermo”.
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