PALERMO – Nuove isole pedonali a Palermo? No, solo un “errore di comunicazione” tra giunta e uffici. Il Comune fa dietrofront e “congela” le ordinanze con cui dalle sette di stamattina erano state chiuse al traffico alcune centralissime piazze del centro storico cittadino: piazza Sett’Angeli, piazza del Parlamento, piazza Bellini e Porta Nuova. Nonostante l’ordinanza dirigenziale sia stata infatti pubblicata all’albo pretorio, l’assessore al Centro storico Agata Bazzi chiarisce: “Le ordinanze sono state fermate da me e dall’assessore alla Cultura Francesco Giambrone, non chiuderemo le piazze o meglio si arriverà alla pedonalizzazione, ma di certo non in tempi brevi. Gli uffici non hanno capito la logica dell’operazione”.
Insomma, abbiamo scherzato: malgrado fossero già stati predisposti i piani di viabilità alternativa e addirittura in qualche caso piazzati i cartelli, Palazzo delle Aquile ha ordinato di fermare tutto, come si erano già accorti gli automobilisti che ieri hanno potuto circolare in libertà. “La prossima settimana dovrebbe arrivare la commissione dell’Unesco – continua la Bazzi – ma non chiuderemo le piazze: faremo una serie di operazioni di decenza e decoro, istituiremo qualche zona rimozione, ma nessuna chiusura. L’ordinanza è sospesa, non è operativa”.
E dire che proprio questa ordinanza è stata al centro, ieri mattina, di un’accesa conferenza dei capigruppo a Sala delle Lapidi. A sollevare il caso il capogruppo del Pdl Giulio Tantillo, che ha puntato il dito sul fatto che a decidere la chiusura delle piazze non sia stata la giunta o il consiglio comunale, visto che l’ordinanza è firmata dalla dirigente Antonella Ferrara e dal responsabile del settore Nicola Di Bartolomeo. La norma prevede, infatti, che in assenza del Piano urbano del traffico (ancora fermo in consiglio comunale) a poter decidere la chiusura di piazze o vie possa essere sì il dirigente, ma solo temporaneamente e in casi eccezionali. “Ma qui non siamo in presenza del crollo di un palazzo – tuona Tantillo – e quelle ordinanze non si potevano fare. In assenza del Put, solo la giunta o il consiglio possono decidere in tal senso: presenterò un’interrogazione per capire cosa è successo e se c’erano delle necessità contingenti. Di certo l’Unesco non può essere considerato un’esigenza indifferibile”.
Già, perché la chiusura delle piazze, a leggere l’ordinanza, serviva proprio a fare una buona impressione con la commissione che dovrà decidere sulla candidatura di “Palermo arabo-normanna” di Palermo, Monreale e Cefalù come patrimonio dell’umanità, e sarebbe dovuta partire dalle 7 di ieri mattina. Ma, a differenza di quanto fatto per il prolungamento della pedonalizzazione di via Principe di Belmonte, sulla quale la giunta ha deliberato il 9 luglio, qui la giunta non c’entra: l’ordinanza cita solo una mail di condivisione dell’assessore al ramo del 17 luglio.
“Noi discuteremo con la commissione dell’Unesco – spiega la Bazzi – di un piano di realizzazione di aree intorno ai monumenti, dette buffer, per la messa in sicurezza dei monumenti stessi: alla commissione sta a cuore sia come si gestiscono, sia la loro qualità. In questo senso sono severissimi e il traffico sicuramente rovina i monumenti. Riceveremo la commissione e poi discuteremo di un piano che sarà realizzato per step successivi. Il tema non è presentare alla commissione una città ‘finta’, ma elaborare insieme un programma per la tutela dei monumenti. Chiaramente tutto dovrà passare dal consiglio comunale”. “Sì, l’ordinanza è stata revocata – conferma la Ferrara – ci saranno dei passaggi graduali”.
E così, dopo la rinuncia alla pedonalizzazione di Mondello e la revoca l’anno scorso di quella dell’Acquasanta, la chiusura al traffico si dimostra un tallone d’Achille per l’amministrazione Orlando. Ma la questione potrebbe non essere finita qui. “La mia interrogazione è pronta – rincara la dose Tantillo – voglio capire con quale ordinanza siano state chiuse anche piazza san Domenico (ordinanza firmata dal dirigente, ndr) e piazza Bologni, e sono in possesso di un’altra ordinanza per chiudere altre piazze. Ma questo può farlo solo un organo politico. Chiederò se anche queste ordinanze siano regolari o meno”. Insomma, anche piazza San Domenico (che resterà chiusa fino al 15 ottobre) e piazza Bologni (che sebbene rientrasse nell’ordinanza “congelata” è comunque rimasta chiusa al traffico, come confermato dalla centrale dei vigili urbani) potrebbero essere a rischio, vista la mancanza di un Put che giace ancora in consiglio comunale.