Il consulente di Crocetta| Pezzini e l'affare da 5 miliardi - Live Sicilia

Il consulente di Crocetta| Pezzini e l’affare da 5 miliardi

Il nuovo numero di "S" punta i riflettori sull'affaire energia e sugli interessi che gravitano intorno ad Antonello Pezzini, l'uomo scelto dal presidente della Regione per traghettare i Comuni verso il risparmio sulle bollette. Fra i dubbi dei Comuni e le polemiche sui costi, lui si difende: "Ho le carte in regola".

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PALERMO – In palio c’è una cifra che si fa persino fatica a scrivere: 5 miliardi di euro. Soldi che secondo la Regione la Bei, la Banca europea degli investimenti, sarebbe pronta a scucire per permettere alla Sicilia di diventare virtuosa in campo energetico, sostituendo i suoi lampioni vetusti, sistemando infissi e impianti elettrici delle strutture pubbliche per evitare dispersioni e riconvertendo la propria filosofia all’energia sostenibile.
Fra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo le polemiche. Quelle legate alla struttura scelta dal presidente della Regione Rosario Crocetta, la “cabina di regia” per gli affari energetici composta da Antonello Pezzini, Rosario Lanzafame e Salvatore Lupo: una struttura, che costa complessivamente circa seimila euro al mese, che secondo i deputati del Movimento 5 Stelle si sovrappone all’Unità di assistenza tecnica che la Regione aveva già a costo zero e che, secondo i detrattori del piano, sconterebbe il peso di un presunto conflitto di interessi che riguarda Pezzini.

All’affaire energia il nuovo numero di “S”, in edicola, dedica un ampio servizio: i molteplici presunti conflitti di interesse di Pezzini, che vanno oltre quello legato alla società Smart Grid, e i dubbi degli enti locali sul piano. A partire dalle perplessità dell’Apem, l’agenzia messinese per il risparmio energetico, nei cassetti della quale c’è un piano per risparmiare sull’energia senza spendere soldi.
In cosa consiste il conflitto d’interessi? Come spiega “S”, risiede innanzitutto negli affari della Smart Grid, una delle società di proprietà di Pezzini: l’azienda, che si occupa di consulenze ai Comuni per i piani energetici, aveva iniziato a lavorare con due consorzi di Comuni, quello del Calatino e quello che riguarda un’ampia fetta di centri che va da Gela fino al Siracusano. C’è poi il ruolo della Dedalo Esco: nell’azienda, che si occupa proprio dello sviluppo dei piani, cioè negli appalti che questi progetti generano, fino al 2011 c’era il figlio di Pezzini, Giuseppe. Se quest’ultimo a detta di Pezzini ha lasciato le quote societarie, con la Dedalo ha lavorato, in veste di consulente, anche Giuliano Dall’O’, che Pezzini ha chiamato qui in Sicilia per affiancarlo nella progettazione. Ma il superconsulente si difende: “Nessun conflitto di interessi, il piano della Regione porterà sviluppo e occupazione in Sicilia”.
Il Movimento 5 Stelle, però, è già partito all’attacco: secondo i grillini all’Ars, infatti, il costo della cabina di regia si sovrapporrebbe inutilmente a una struttura, la cosiddetta “Uat”, che la Regione ha già a disposizione a costo zero. Secondo Pezzini, però, il compenso è irrisorio: “Mi pagano duemila euro al mese – dice il superconsulente della giunta Crocetta – Guadagnerei questa cifra lavorando poche ore”.


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