Il deputato chiama i carabinieri: | "Nullafacenti alla Regione" - Live Sicilia

Il deputato chiama i carabinieri: | “Nullafacenti alla Regione”

Angela Foti

Dopo una mattinata di telefonate a vuoto a sette numeri telefonici diversi, il deputato regionale del Movimento cinque stelle, Angela Foti, chiama i carabinieri per segnalare il disservizio e scrive all'assessore Valenti.

Il caso
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PALERMO – Una telefonata ai carabinieri e una lettera all’assessore regionale alla Funzione pubblica, Patrizia Valenti, al direttore del personale dell’assessorato delle Autonomie locali e al presidente della Regione, Rosario Crocetta, per segnalare la presenza di ”svogliati e nullafacenti che albergano comodamente nei palazzi del potere senza che chi di dovere adotti misure idonee”. Non è bastata mezza giornata (numerosissimi tentativi messi in opera dalle 9,15 fino alle 12,35) e l’aver contattato sette numeri telefonici diversi, al deputato regionale del Movimento cinque Stelle Angela Foti, per avere notizie sulle richieste di accesso agli atti fatte sulle Istituzioni di pubblica assistenza e beneficienza siciliane che dopo 150 giorni non hanno ancora avuto riposta.

“‘E’ inammissibile – commenta il deputato pentastellato – che non si riesca a dialogare con le istituzioni. E non mi riferisco all’episodio odierno che è solo la punta dell’iceberg di inefficienza con cui mi sono imbattuta”. La ricerca di notizie sulle Ipab per Angela Foti, infatti, da tempo si è rivelata una missione quasi impossibile. “E’ vergognoso – dice -. Mesi e mesi ad aspettare risposte che non arrivano, fax che si perdono, telefoni fuori posto, lettere di rimostranza: tutto inutile, un muro di gomma e tanti silenzi”.

“Tutto è cominciato con un accesso agli atti riguardante le Ipab, inviato il primo febbraio a cui nonostante i solleciti non è stato data risposta – aggiunge -. Ci sono state intanto ispezioni presso strutture meritevoli che vengono mortificate dalla mancanza di stipendi e il mancato riconoscimento delle rette sanitarie, strutture forzatamente chiuse, ma con i dipendenti ancora obbligati alla presenza (senza percepire stipendi), cda di nomina politica (trombati) incapaci di mettere a reddito i patrimoni immobiliari e, cosa ancora più grave, la quarta età e gli inabili, gli ultimi che sono sempre più considerati un peso. Andrà a finire tutto ai privati – prosegue Foti -, andrà a finire che se sei ricco e hai la pensione d’oro potrai permetterti delle cure dignitose, se sei povero, con una pensione di poche centinaia di euro, finirai in una ‘casa di cura fai da te’ stile lager con medicinali scaduti e abbandono totale. L’affare è grande e chi deve intervenire non lo fa – conclude – E non ti risponde nemmeno”.


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