Pd siciliano, cronaca di un disastro

Il disastro del Pd siciliano, nessuno è innocente

L'assemblea e le urla. Un partito alla deriva

Il disastro scenografico del Pd siciliano, che si è consumato nel corso di un’assemblea culminata in una netta rottura, tra urla e insulti, dovrebbe condurre tutti – i suoi iscritti, i suoi simpatizzanti e i suoi elettori – sulla strada di una riflessione schiettamente impietosa. I punti dolenti all’ordine del giorno non mancano. Anzi, sovrabbondano.

Il Pd siciliano, ‘dentro’, utilizza toni e pratiche di guerriglia politica che superano in intensità e durezza i mezzi di contrasto, tipici dell’opposizione, rivolti verso il centrodestra al governo.

Intendiamoci, apprezziamo la moderazione istituzionale. Ma una spaccatura interna della portata che abbiamo raccontato contraddice la coerenza della forma e il principio stesso del confronto.

Il Pd siciliano appare, da anni, immobilizzato in una perenne e feroce battaglia di fazioni. Ci sono sempre stati contrasti – la storia stessa di quella comunità, nell’Isola, è costellata di scontri – ma siamo al culmine.

Siamo, cioè, in un contesto belligerante in cui pallidi contenuti diventano meri pretesti per dividersi. Il rancore personale all’ultimo vaffa sembra il vero progetto politico.

Il Pd siciliano non riesce più a esprimere una profonda connessione con il territorio. La balcanizzazione porta, fatalmente, alla frammentazione.

Se non si è uniti, ogni iniziativa assume una fisionomia personale, che non rispecchia una collettività.

Come puoi convincere qualcuno a seguirti, se non c’è un percorso in grado di offrire una sintesi? Come si fa, nell’interesse di chi vota Pd, a immaginare un futuro di successi elettorali in queste condizioni? Qualcuno trarrà mai una conclusione sensata, riflettendo con il livello necessario autocritica?

Da giorni, dopo la disfida dell’assemblea, ogni contendente è rimasto ancora più convinto delle proprie ragioni, costellate dall’intransigenza. In tanti si rinfacciano torti e atteggiamenti.

Ma la verità, qui brevemente riassunta, risulta drammaticamente chiara per coloro che ne abbiano la minima coscienza. Lo spettacolo si commenta da sé. Nel Pd siciliano, nessuno può dirsi innocente. Sono tutti, più o meno, colpevoli.


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