PALERMO – Urla, spintoni e insulti. L’assemblea regionale del Partito democratico finisce nel peggiore dei modi. Il regolamento congressuale presentato dal segretario Anthony Barbagallo ottiene il via libera con 169 voti favorevoli ma il Pd siciliano è a pezzi, sepolto da odi e reciproche accuse di scorrettezza.
Assemblea infuocata all’Astoria Palace
Il voto è arrivato al termine di un’assemblea infuocata all’Astoria Palace di Palermo, con lo schieramento contrario a Barbagallo che ha contestato la regolarità della votazione non partecipando, di fatto, al quesito sulle regole.

Naufragato miseramente anche l’ultimo tentativo di mediazione, messo in atto con un faccia a faccia tra l’inviato di Elly Schlein in Sicilia, Igor Taruffi, e lo schieramento che voleva le primarie. E nella serata “non edificante” (copyright Barbagallo) del Pd, ci è andato di mezzo anche il responsabile organizzativo nazionale dem che per tutta la serata ha avuto fortissime difficoltà a tenere a bada i presenti all’interno della saletta dell’Astoria.
La votazione contestata
Al momento della proclamazione dei risultati, Taruffi è stato sommerso dalle critiche con i sostenitori delle primarie che hanno abbandonato i lavori in segno di protesta per le modalità con le quali si è svolta la votazione e con un coro di “vergogna” che si è levato dal fondo sala. I deputati regionali Fabio Venezia, Tiziano Spada e Giovanni Burtone i più ‘accesi’ contro la conduzione dei lavori.

I contrari al regolamento presentato da Barbagallo, emendato con due proposte, chiedevano la verifica dei presenti e degli aventi diritto al voto, soprattutto per chi era collegato in remoto (da Trapani il segretario provinciale Domenico Venuti ha sollevato il caso di un delegato formalmente presente ma in realtà mai collegato), tuttavia Taruffi è andato avanti posticipando il controllo ad un secondo momento.
La serata peggiore per il Pd
Una decisione che ha scatenato il putiferio in sala, dove i nervi sono saltati a diversi presenti. Finisce con Taruffi costretto ad alzare i toni e a rispondere alle accuse di scorrettezza ricacciando indietro chi si presentava al tavolo della presidenza per protestare.
Barbagallo: “Spettacolo non edificante”
La serata peggiore per il Pd siciliano, con Barbagallo che al termine delle ostilità ammette: “Siamo dispiaciuti per i momenti di tensione che ci sono stati ma è chiaro che il confronto fatto più sui giornali che in altri luoghi ha scatenato una serie di reazioni a catena. Non è stato uno spettacolo edificante ma la vita è fatta di ripartenze. Con la garanzia del partito nazionale, ci siamo dati delle regole per il congresso. L’avversario non è dentro ma fuori il Pd. Da domani siamo impegnati a costruire l’alternativa alle destre”.