Il dovere di un cronista - Live Sicilia

Il dovere di un cronista

La nuova perquisizione ordinata dai magistrati getta un'ombra inquietante sulla libertà di stampa. Un giornalista che viene a conoscenza di una notizia ha un solo dovere: verificarne la fondatezza e pubblicarla

L'editoriale del direttore
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Il nostro cronista di giudiziaria Riccardo Lo Verso, uno dei migliori cronisti siciliani, ha appena lasciato la redazione di Live Sicilia, il suo lavoro, i suoi colleghi. “Scortato” dagli agenti della Dia, come uno Scarantino qualsiasi, diretto verso casa dove dovra’ aprire cassetti, accendere computer, far capire a sua moglie e al piccoletto che lo aspetta che non c’e’ nulla di cui preoccuparsi. Che quegli agenti della direzione investigativa antimafia – gentili per carità, meri esecutori di un ordine – sono a casa con lui perche’ colpevole di aver fatto il suo dovere: scrivere una notizia. Vera.

E’ la seconda volta in tre mesi che casa Lo Verso viene “violata”. Prima lo scoop sulle intercettazioni di Riina nel carcere di Opera, ora la “bomba” di Vito Palazzolo che ha chiesto di parlare con i magistrati, notizia concordata col sottoscritto e lanciata stamattina da Livesicilia. Chi indaga – e ha tutto il diritto di compiere le sue indagini – vuole sapere chi ci ha dato lo scoop. E per scoprirlo si è portato alla Dia il computer di Riccardo, il suo telefonino, il tablet e chissa’ cos’altro troverà d’interessante a casa sua. Già domani i nostri legali chiederanno l’immediato dissequestro di strumenti fondamentali per il lavoro di ogni cronista che si rispetti. Quelli che macinano chilometri a piedi, che non si accontentano delle ricostruzioni fatte al telefono, che non si limitano a pubblicare i comunicati stampa. Cronisti come il nostro Riccardo Lo Verso, appunto. Al quale va tutta la vicinanza e la solidarieta’ di Live Sicilia e del gruppo editoriale Novantacento.

La nuova perquisizione ordinata dai magistrati getta un’ombra inquietante sulla libertà di stampa, già messa a dura prova in Sicilia da una classe politica che ha imposto recentemente una legge-bavaglio che elargirà contributi soltanto alle testate che schederanno i propri lettori, contributi ai quali, come chi ci legge da tempo sa, abbiamo rinunciato. Passi pure il danno economico, ma la beffa di essere trattati come criminali incalliti proprio non la mandiamo giù. In più sfruttando il fattore sorpresa – la perquisizione di sabato mattina tre mesi fa o quella di oggi a poche ore dalla pubblicazione dell’articolo – di solito riservato a chi nel malaffare ci sguazza e non a chi il malaffare lo denuncia scrivendone ogni giorno.

Un giornalista che viene a conoscenza di una notizia ha un solo dovere nei confronti dei propri lettori: verificarne la fondatezza e pubblicarla. E’ quello che ha fatto Riccardo Lo Verso. E’ quello che continueremo a fare noi di Live Sicilia. Garantiti come siamo non soltanto dalle leggi (quella professionale del ’63, quella sulla privacy, ma anche le norme del codice che disciplinano la riservatezza delle fonti del giornalista) ma soprattutto dalla stima e dall’affetto dei nostri lettori. Che oggi, ne siamo sicuri, si stringeranno idealmente a Riccardo.


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