CATANIA – Carmelo Di Stefano, finito in manette per il duplice omicidio di Librino, resta in carcere. Il Riesame di Catania, collegio presieduto da Ignazia Barbarino, ha confermato la misura cautelare emessa dal gip Marina Rizza dopo l’udienza di convalida dei fermi eseguiti dai carabinieri di Catania.
Per capire quali sono state le conclusioni che hanno portato il Tribunale della Libertà a questa decisione dovranno essere lette le motivazioni. Solo così si potrà comprendere se alla base dell’ordinanza ci sono motivi legati alle esigenze cautelari o ai gravi indizi di colpevolezza.
Il boss dei Cursoti Milanesi, difeso dall’avvocato Mario Brancato, è accusato di aver partecipato – secondo le ricostruzioni dell’inchiesta coordinata dal pm Alessandro Sorrentino – alla sparatoria scoppiata la sera dell’8 agosto scorso tra il civico 18 e 19 del viale Grimaldi di Librino.
In quel conflitto a fuoco, scoppiato per futili motivi ma che hanno fatto riemergere storici conflitti tra i Cursoti Milanesi e i Cappello, sono rimasti uccisi Enzo Scalia e Luciano D’Alessandro.