Il freepress "Sud" va a ruba| e torna sul caso Lombardo - Live Sicilia

Il freepress “Sud” va a ruba| e torna sul caso Lombardo

Il presunto falso certificato medico
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Venticinque minuti e duemila persone accorse davanti la procura della Repubblica di Catania per ritirare altrettante copie del free press “Sud”, nell’occhio del ciclone per via dell’inchiesta sul presunto falso referto riguardo lo stato di salute di Raffaele Lombardo. Dopo la perquisizione di giovedì scorso nella redazione di “Sud”, con un lieve ritardo, questa mattina il periodico gratuito è andato in distribuzione.

“Appuntamento davanti la Procura di Catania”, così il giornale aveva avvisato i suoi lettori attraverso il suo sito internet durante i giorni scorsi. In meno di mezz’ora, le duemila copie erano già esaurite. “Altre 15.000 – spiega il direttore responsabile, Antonio Condorelli – saranno distribuite a Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Palermo, negli stessi punti in cui si trovano gli altri free press”.

Il nuovo numero di Sud esce dalle rotative tornando a parlare del presunto referto falso che avrebbe potuto salvare Lombardo dall’arresto, preannunciato dalle indiscrezioni apparse su Repubblica Palermo. “Il giorno dopo l’uscita del numero zero di Sud – si legge in apertura dell’inchiesta condotta dal free press –, i Ros hanno sequestrato tutti gli atti all’ospedale Cannizzaro. I pm dell’antimafia hanno iniziato gli interrogatori. Al centro dell’indagine c’è la diagnosi di aneurisma all’aorta di Raffaele Lombardo, effettuata 5 giorni dopo la notizia di un suo possibile arresto per concorso esterno in associazione mafiosa”.

“Sul numero in distribuzione – dice Condorelli – ci sono nuovi risvolti dell’inchiesta: abbiamo pubblicato i due referti medici a confronto. Il primo risale al 23 gennaio 2010 e attesta l’ottima salute del presidente. Il secondo, datato 17 maggio, cioè 5 giorni dopo l’indiscrezione sull’arresto, parla del rischio aneurisma. Peccato – aggiunge Condorelli – che il primario Alberto Lomeo si sia rifiutato di firmare l’ultimo referto e abbia denunciato i fatti alla procura di Catania. Contemporaneamente, Lomeo ha inviato una comunicazione al manager dell’ospedale Cannizzaro, Francesco Poli (nominato dal governo Lombardo), che ha risposto minacciandolo di licenziamento. Abbiamo una vagonata di carte, pubblicandole – conclude Condorelli – faccio solo il mio dovere di giornalista”.


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