"Da Crocetta una rappresaglia | E su Fiumefreddo disse..." - Live Sicilia

“Da Crocetta una rappresaglia | E su Fiumefreddo disse…”

L'IRA DI CRACOLICI. "Attorno alla mia candidatura si è messa in moto una pseudoantimafia che usa il concetto di legalità per fini personali. Raciti è un segretario coraggioso: sta provando a rompere questo muro di ipocrisia. Il presidente della Regione in passato firmò un'intesa con Lombardo. E sul nuovo governo non ha capito nulla".

lo scontro nel Pd
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PALERMO – “Sono vittima di Rosario Crocetta. Vittima di una pseudo antimafia che usa il concetto di legalità per fini personali”. Antonello Cracolici entra, fin dai primi attimi della sua conferenza stampa, nel “cuore” della questione. Intervenendo sulla lacerazione interna del Pd. Un’ulteriore divisione inflitta dai richiami alla lotta alla mafia, balzati quasi con violenza sul palcoscenico della direzione nazionale del Pd che ha deciso le liste per le elezioni europee.

In quella lista, Cracolici non c’è. “Ma sono contento, in fondo – dice – se la mia defezione è servita quantomeno a stoppare l’avanzamento di un modello pericoloso per il Pd e per la Sicilia”. Il modello cui fa riferimento Cracolici è proprio quello rappresentato dal “circo Barnum della pesudoantimafia”, dice il deputato regionale rilanciando una definizione espressa appena pochi giorni fa. “Sono stato tolto dalla liste del Pd – aggiunge – senza un perché. Anzi sono stato tolto per ‘questioni di equilibrio’. Una categoria del tutto nuova. Ma anche un precedente che mette in discussione il principale atto fondativo del Pd: il rispetto delle regole. Le stesse regole che ci tengono assieme. Non esiste alcuna regola statutaria che poteva giustificare la mia esclusione, essendo stata votata, come prevede la prassi, da un organismo di direzione regionale e sottoposta alla valutazione della direzione nazionale”.

Il problema, quindi, è interno al Pd. Ma in qualche modo è anche “attorno” al Pd. “Mi sono opposto – spiega Cracolici – alla lavatrice del trasformismo, che è stata messa in moto in questi giorni. Qualcuno considera il Pd come un autobus sul quale salire o dal quale scendere a seconda delle convenienze. E utile, semmai, a far nascere altre forze politiche, cementate dal solito gattopardismo”. Ma ecco una “stoccata” al presidente della Regione: “Di partiti del presidente in questa terra se ne fanno uno per legislatura. A dire il vero, quel partito cambia nome, ma le facce sono sempre le stesse”.

Un tema che inevitabilmente ne rilancia un altro: i rapporti col vecchio governatore. Con Raffaele Lombardo. Un legame che Crocetta ha utilizzato proprio per chiedere l’esclusione di Caterina Chinnici dalla lista per Bruxelles. E sull’argomento, Cracolici è molto chiaro. E durissimo: “E’ stato Crocetta – ha detto il deputato – a sostenere in passato l’esperienza di Raffaele Lombardo. Visto che proprio Crocetta fece una lista, a sostegno di Lumia verso la segreteria del partito, che invitava proprio all’alleanza larga, anche col governo Lombardo. Ci troviamo, insomma, dentro l’antimafia della mistificazione permanente. Crocetta aveva sostenuto quell’esperienza. Come ho fatto io. Una scelta che rivendico, e che ha contribuito a destabilizzare il centrodestra, favorendo anche la vittoria di Crocetta. L’attuale presidente aveva fatto un patto elettorale con l’Mpa di Lombardo. Sono cose che tutti sappiamo”.

E la “memoria corta” del governatore si tradurrebbe, secondo Cracolici, in mancanza di coerenza nelle valutazioni. “In questa vicenda – dice Cracolici – non si è consumato uno scontro tra persone. Beppe Lumia, ad esempio, è un amico e lo conosco da trent’anni. Oggi ci separa, con lui e con altri, l’idea di usare questa esperienza come una ghigliottina che separa i buoni dai cattivi. E si entra nel circolo dei buoni o dei cattivi a seconda del momento. Si passa, insomma, da giudizi sommari al capovolgimento di quegli stessi giudizi, trasformando persone in passato criticate fortemente in rappresentanti di punta del nuovo governo. Ho provato grande sconcerto nel vedere un presidente della Regione – che a dire il vero ci ha abituato a cambiare opinione un attimo dopo averla espressa – alzarsi nel pieno della direzione nazionale del partito, non per difendere legittimamente un candidato rispetto a un altro, ma per sporcare l’immagine, la storia di un funzionario pubblico che ha fatto della mitezza il suo tratto fondamentale, solo per avere fatto parte della giunta di Lombardo. E’ stato il simbolo di un doppiopesismo ormai insopportabile”.

Un doppiopesismo insopportabile, dice Cracolici. Anche alla luce delle recenti scelte per la formazione dell’esecutivo regionale: “Su Fiumefreddo, ad esempio, che ha avuto un ruolo importante nell’Mpa di Lombardo, ricordo ancora le accuse lanciate da Crocetta durante una conferenza stampa. Siamo davvero dentro un gioco di specchi. Nel quale addirittura il governatore decide a quale partito debba appartenere un assessore. Così, ho visto Michela Stancheris diventare improvvisamente ‘megafonista’ e un assessore del Megafono come la Sgarlata diventare d’un colpo un assessore del Pd. E magari, vuole mettere dentro anche Ingroia, che si autodefinisce leader di un movimento alternativo alla sinistra così com’è. Crocetta, insomma, non ha capito nulla. Si è convinto – prosegue Cracolici – di poter governare discutendo ora con una, ora con un’altra corrente. Ma questo rischia solo di trasformare il parlamento regionale in un Vietnam. si sono spaccati tutti i gruppi parlamentari. Siamo al tutti contro tutti. Una condizione che non lascia presagire nulla di buono, visto che siamo in una condizione sociale drammatica. Continuare con Crocetta? È una domanda che deve porsi il governatore. Questo governo, così com’è, non ce la può fare”.

Infine, ecco un pensiero al segretario regionale del partito: “Io continuerò a lavorare provando a dare il mio contributo nella direzione di un vero cambiamento. Non quello delle parole, dietro le quali, spesso, non c’è nulla. Un rinnovamento che si fondi sul rigore, sulla coerenza. Il rischio maggiore, oggi, è che la lotta per la legalità diventi una fiera delle vanità per costruire i propri destini personali. Io sono un uomo del Pd. E farò campagna elettorale per Caterina Chinnici e per il segretario regionale Fausto Raciti nei confronti del quale – ha concluso Cracolici – ho grande stima per il coraggio col quale sta provando a rompere il muro di ipocrisia che da un po’ di tempo è stato alzato all’interno del Pd”.

LA CONFERENZA DI CRACOLICI MINUTO PER MINUTO

12.30 Si è conclusa la conferenza stampa di Antonello Cracolici.

12.27 Cracolici: “Quando io decisi di candidarmi, Lumia mi rivelò la sua intenzione di candidarmi. Quindi questo fatto per me non era influente. Avete mai visto però un candidato di un partito lanciato nella manifestazione di un altro partito. E guarda caso, seduto a quel tavolo c’era qualcuno che avrebbe fatto l’assessore. Siamo dentro un mercimonio, del tavolo che avrebbe lanciato la candidatura di Lumia”.

12.20 Cracolici: “Se proseguire con Crocetta? Deve chiederselo lui se è il caso di proseguire o se non proseguire. Se questo governo pensa di governare facendo dello strappo la ragione del suo governo, e contestando questa tesi, lei pensa che possa io chiedere uno strappo? Il tema è un altro: il governo così com’è non ce la può fare. E questo modello sta isolando il presidente e una larga parte della Sicilia. Noi non possiamo essere nello stesso tempo il governo che mette insieme Ingroia e Fiumefreddo. Non è un giudizio sulle persone. FIumefreddo è stato un esponente di punta dell’Mpa. E Ingroia si presenta come un leader alternativo alla sinistra così com’è. Se tutto questo va tenuto in vita solo per il galleggiamento, io sono molto preoccupato”.

12.08 Cracolici: “Su Fiumefreddo ricordo quello che Crocetta disse su di lui in conferenza stampa. Cardinale mi dice che è stato il presidente a volerlo. Siamo davvero in un gioco di specchi”.

12.05 Cracolici: “Un assessore ai cuperliani? Il presidente della Regione continua a far finta di non capire. Lui il governo con le correnti del Pd lo ha fatto quando è stato eletto. Salvo dire ‘quello fa schifo, quello sarà ladro’. Io gli ho chiesto in tutte le sedi che serve un governo con i partiti, non con le correnti. Gli abbiamo pure chiesto: comunicaci le categorie che ti piacciono, e negli organi del partito discutiamo sul ‘come’ coinvolgere il partito in questa esperienza. Ma per lui suona come una minaccia. Pensando di potere negoziare con le singole correnti. Io ho votato Cuperlo, ma faccio il deputato del Pd. Crocetta non ha capito nulla. Questo è il governo delle ‘sottocorrenti’. Ha deciso persino lui chi fa parte di un partito. La mia amica Stancheris è improvvisamente diventata megafonista, e la Sgarlata che era del Megafono è diventata Pd”.

12.03 Cracolici: “Io non sono vittima dell’odio. Sono vittima di Rosario Crocetta. E della rappresaglia del presidente della Regione. Un fatto che appartiene a regimi certamente non democratici. Crocetta quantomeno la smetta di fare l’infingardo. Pensi semmai a occuparsi di Sicilia, pensi a governare”.

12.01 Cracolici: “Inviterei anche il presidente della Regione a essere meno ‘retroscenista’. Dovrebbe occuparsi più di scena – dove devo dire in realtà che lavora anche bene – che di retroscena. Io non ho mai fatto lotte personali. Ho sempre fatto lotte politiche, fondate sullo scontro di idee. Frutto di una libertà che non voglio negoziare per nulla al mondo. Qualcuno negli ultimi giorni mi ha detto di essere stato coraggioso per certe dichiarazioni. Io non sono coraggioso: sono semplicemente un uomo libero”.

11.56 Cracolici: “Ieri sono stato escluso ‘per equilibrio’. Una categoria nuova. Ma sono un uomo di partito, e obbedisco. Il tema non è la mia candidatura. Il problema è che oggi si punta a trasformare il Pd in un ‘partito-caos’. Io rappresenta il punto di vista di migliaia di militanti del Pd e di migliaia di siciliani. Felici di superare le vecchie appartenenze, pur di avere prospettive credibili ai propri figli. Mi impegnerò di dare risposte proprio a quelle persone. E nell’Assemblea regionale non sono solo, ma siamo in tanti. All’interno del mio gruppo, e non solo”.

11.54 Cracolici: “Invito il presidente della Regione ad adeguare il suo profilo a quello di un governo forte e autorevole. Lo dico da tempo. E confermo di non avere alcuna aspirazione a far parte della giunta di governo. Anche perché mi sento caratterialmente incompatibile: finiremmo dopo 24 ore a fare a cazzotti”.

11.52 Cracolici: “E riconosco anche il coraggio di Renzi, che si sta mettendo in gioco per offrire un vero cambiamento. E suggerirei anche ai renziani di vecchio e nuovo conio, di evitare, pensando di raccogliere il vento, di mettere le vele in una direzione, non avendo timonieri adeguati. Siamo ancora lontani dalla speranza di cambiare la Sicilia. Quando io ho parlato di ‘rischio Vietnam’, avevo anche suggerito di operare in direzione di una svolta che portasse al coinvolgimento di persone e partiti, in un progetto di grande coesione. Ma si è fatto l’esatto contrario: si sono spaccati tutti i gruppi parlamentari. Siamo al tutti contro tutti. Una condizione che non lascia presagire nulla di buono, visto che siamo in una condizione sociale drammatica”.

11.45 Cracolici: “Quando mi impegnai per sostenere Crocetta, in una competizione contraddistinta dall’astensione, ho utilizzato, senza mai nascondermi, lo slogan: ‘Punto di riferimento della Sicilia perbene’. Io mi sento tale. E questa idea ispirerà il mio lavoro da deputato, e nel quale cercherò di portare la Sicilia al vero cambiamento. Non quello delle parole, oltre le quali spesso non c’è nulla. Un rinnovamento che si fondi sul rigore, sulla coerenza. Il rischio maggiore è che la lotta per la legalità diventi una fiera della vanità per costruire i propri destini personali. Io sono un uomo del Pd. E farò campagna elettorale per Caterina Chinnici e per il segretario regionale Raciti nei confronti del quale ho grande stima per il coraggio col quale sta provando a rompere il muro di ipocrisia che da troppo tempo è stato alzato nel Pd”.

11.43 Cracolici: “Vorrei ricordare anche che la candidatura di Lumia non è stata nemmeno formalizzata. Io ho un’idea di politica legata al rispetto delle regole, alla coerenza. E invece vedo altro. Questa è la ragione per la quale sono stato escluso. Ma, senza ipocrisia, ammetto di essere contento: che attorno ala vicenda delle Europee si realizzasse un modello pericoloso per il Pd e per la Sicilia”.

11.41 Cracolici: “Io ho cercato di spendermi affinché l’esperienza del Pd siciliano fosse garantita. Mantenendone l’autonomia, anche rispetto al governo. Per questo io non mi sono piegato. Anche rispetto alle sollecitazioni che ho ricevuto in questi giorni, per andare al ‘pari e patta’, cioè tutti in lista. Io non ho bisogno di cercarmi un posto dove andare. Sono un deputato di questa Assemblea. Ho accettato di correre in questa competizione elettorale, senza timori, visto che sono abituato a partecipare a elezioni che prevedevano il voto di preferenza. Ma quello che era in discussione non era la competizione tra persone, ma tra modelli. E quel modello credo sia pericoloso per il Pd”.

11.37 Cracolici: “E’ stato Crocetta a sostenere in passato l’esperienza di Raffaele Lombardo. Visto che proprio Crocetta fece una lista, nel sostegno a Lumia verso la segreteria del partito, che invitava proprio all’alleanza larga, anche col governo Lombardo. Siamo dentro l’antimafia della mistificazione permanente. Crocetta aveva sostenuto quell’esperienza. Come ho fatto io. Una scelta che rivendico, e che ha contribuito a destabilizzare il centrodestra, favorendo anche la vittoria di Crocetta. Crocetta aveva fatto un patto elettorale con l’Mpa di Lombardo. Sono cose che tutti sappiamo”.

11.35 Cracolici: “In questa vicenda non si è consumato uno scontro tra persone. Lumia è un amico e lo conosco da trent’anni. Oggi ci separa, con lui e con altri, l’idea di usare questa esperienza come una ghigliottina che separa i buoni dai cattivi. E si entra nel circolo dei buoni o dei cattivi a seconda del momento. Si passa da giudizi sommari al capovolgimento di questi giudizi, facendo diventare certe persone rappresentanti di punta del nuovo governo. Ho provato grande sconcerto nel vedere un presidente della Regione che si alza nel pieno della direzione nazionale del partito, non per difendere legittimamente un candidato rispetto a un altro – un presidente, del resto, che ci ha abituato a cambiare opinione un attimo dopo averla espressa – ma per sporcare l’immagine, la storia di un funzionario pubblico che ha fatto della mitezza il suo tratto fondamentale, solo per avere fatto parte della giunta di Lombardo. E’ stato il simbolo di un doppiopesismo ormai insopportabile”.

11.30 Cracolici: “Sono stato escluso solo perché sono il simbolo che ha sconfitto la lavatrice del trasformismo messo in atto in questi mesi, che vive il Pd come un autobus sul quale salire e dal quale scendere. E che serve per creare altre forze politiche, cementate dal solito gattopardismo. Di partiti del presidente in questa terra se ne fanno uno per legislatura. A dire il vero, quel partito cambia nome, ma le facce sono sempre le stesse”.

11.28 Cracolici: “Si è persino permesso di sussurrare qualcosa riguardo alla recente inchiesta che ha coinvolto ottanta deputati, e tutto il gruppo parlamentare del Pd. Del quale faceva parte anche qualche attuale deputati nazionale che a Roma svolge ruoli di primo piano”.

11.25 Cracolici. “Si è detto il falso anche parlando dei limiti di mandato. Visto che lo Statuto non fa riferimento ai mandati in Assemblea regionale. Ma a anche perché i limiti del mandato riguardano la durata: tre legislature, cioè 15 anni. Io mi sono insediato nel 2001. Il mio mandato non arriva nemmeno a 13 anni”.

11.22 Cracolici: “Sono stato vittima di una rappresaglia da parte del circo Barnum della pseudo antimafia che sta operando in Sicilia. Sono stato tolto dalla liste del Pd senza un perché. Con un precedente che mette in discussione il principale atto fondativo del Pd: le regole che ci tengono assieme. Non esiste alcuna regola statutaria che poteva giustificare la mia esclusione, essendo stata votata, come prevede la prassi, da un organismo di direzione regionale e sottoposta alla valutazione della direzione nazionale”.

Il rimpasto, l’affaire delle liste Europee, le tensioni col governo. Tutta la verità di Antonello Cracolici in conferenza stampa.


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