"La barca riparata prima di partire" |Ascoltati alcuni sopravvissuti - Live Sicilia

“La barca riparata prima di partire” |Ascoltati alcuni sopravvissuti

Durante le udienze in cui si sono svolti gli incidenti probatori sono emersi nuovi retroscena del viaggio con l'ennesima vittima del mare.

 

L'indagine sullo sbarco del 16 gennaio
di
1 min di lettura

CATANIA – Potrebbe profilarsi l’accusa di omicidio volontario nei confronti dei tre presunti scafisti arrestati dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza dopo lo sbarco del 16 gennaio al Porto di Catania. Nel corso delle due udienze davanti al Gip in cui si è svolto l’incidente probatorio sono state ascoltate le testimonianze di dodici sopravvissuti. Dai racconti è emerso che il gommone in cui viaggiavano era stato riparato poco prima della partenza. Già nelle prime fasi della traversata ha iniziato a imbarcare acqua: solo grazie all’intervento della nave Dattilo della Guardia Costiera si è evitata l’ennesima strage del mare. Anche se il bilancio resta pesantissimo. Un morto e quattro dispersi. La speranza di ritrovarli viva è ormai quasi persa.

Bisognerà attendere il termine delle indagini coordinate dal pm Alessandro Sorrentino per conoscere se sarà aggiunto il nuovo capo d’imputazione. Al momento i tre arrestati Lyn Boye ( cl. 1990), G.D. (cl. 1999) e Idriss Adam (cl. 1987) sono accusati favoreggiamento all’immigrazione clandestina.

 

 

Dalle prime ricostruzioni sia il migrante annegato (caduto durante le fasi di soccorso) che i quattro dispersi viaggiavano a bordo del secondo gommone che avrebbe imbarcato acqua durante la lunga traversata nel canale di Sicilia.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI