Il "Grande Fratello" della droga| Fiumi di crack allo Sperone - Live Sicilia

Il “Grande Fratello” della droga| Fiumi di crack allo Sperone

Tutto il materiale sequestrato dai carabinieri allo Sperone

I sei arrestati in casa di un uomo attualmente in cella. L'abitazione era circondato da telecamere.

PALERMO – Quattro telecamere monitoravano la strada, l’ingresso del palazzo ed ogni angolo esterno dello stabile di passaggio Bernardino Verro. Quello nel cuore dello Sperone era una sorta di “Grande Fratello” della droga, un sistema di videosorveglianza sofisticatissimo per monitorare chi entrava, chi usciva e notare in tempo l’eventuale presenza delle forze dell’ordine.

I “produttori” del crack arrestati oggi dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di San Lorenzo, avevano pensato a tutto e, a turno, avrebbero controllato 24 ore su 24 il grande monitor trovato dai militari in una delle stanze dell’appartamento. Un monitoraggio costante che avveniva durante la realizzazione dei “cristalli”, piazzati nel mercato dello spaccio e poi rivenduti a circa 20-25 euro a dose.

E’ proprio il basso costo ad aver reso il crack tra le droghe a più larga diffusione anche a Palermo. I carabinieri hanno scovato il laboratorio durante le indagini nate dagli arresti scattati negli ultimi mesi: tra la zona dello Sperone e quella di Brancaccio, sono infatti finiti in manette i pusher, ma il luogo in cui la sostanza stupefacente veniva prodotta era rimasto off-limits. Dopo una lunga attività di osservazione, i carabinieri hanno infatti effettuato un blitz approfittando dell’apertura del portone del palazzo.

Una volta all’interno, hanno sorpreso i sei, tra cui un minorenne, attorno ad un tavolo. Su una cerata c’era tutto l’occorrente per la creazione dei cristalli, dalla cocaina al bicarbonato, fino al bilancino di precisione, ad un colino e alle bustine per il confezionamento.

Una banda che secondo gli investigatori si era ormai formata da tempo e che utilizzava, come base operativa, l’abitazione di un parente di uno dei sei indagati, attualmente in carcere. Sarebbero stati loro a rifornire gli spacciatori che si dividono la piazza nei due quartier periferici della città, dove nelle scorse settimane sono già finiti in arresto un 41enne ed un 31enne, entrambi dello Sperone. Il primo è stato individuato il largo Giuseppe Di Vittorio, era in possesso di diverse dosi di crack pronte da vendere, il secondo in passaggio De Felice Giuffrida.

In manette anche un giovane sorpreso mentre spacciava in piazza Ignazio Calona, mentre un’altra “crack house” è stata scoperta a luglio nella stessa zona. In questo caso erano state trovate ben 57 dosi già confezionate. “Oltre al basso costo – spiega il comandante dei carabinieri della compagnia di San Lorenzo – ad incentivare il consumo di crack è il semplice utilizzo. Chi la fuma lo fa con facilità, ma non considera l’elevatissima dipendenza a cui va incontro. Le indagini sono tuttora in corso per accertare il volume d’affari della crack house individuata, in cui i sei giovani arrestati lavoravano anche per quattordici ore al giorno. Un’attività serratissima che con ogni probabilità rispondeva alla grande richiesta dei consumatori”.


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