Il mese di Novellino a Palermo | Gestione confusa e infelice - Live Sicilia

Il mese di Novellino a Palermo | Gestione confusa e infelice

Il tecnico di Montemarano ha mostrato poca chiarezza nella direzione della squadra: inevitabile il suo esonero.

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PALERMO – Walter Novellino non ce l’ha fatta a resistere. Si confidava nell’uomo nativo di Montemarano per cercare di chiudere la stagione in casa Palermo senza più esoneri o cambi in panchina, quando già il suo arrivo ai piedi del Monte Pellegrino aveva già fatto raggiungere al club di viale del Fante il poco invidiabile traguardo dei dieci avvicendamenti in panchina, allo scoccare della trentesima presenza in campionato. Un volto nuovo, o comunque diverso, alla guida della formazione rosanero ogni tre giornate, una media decisamente poco edificante, ma che dà la chiara dimensione di quale e di quanto sia stato il caos regnante nel capoluogo siciliano e nella stanza dei bottoni del club, il cui numero uno Maurizio Zamparini aveva deciso di affidarsi ad un vecchio saggio della panchina per cercare di riportare calma e di trasmettere grinta, in vista di un convulso finale di stagione.

“Lo sapete cos’ha intesta il mago Walter?”, si chiedeva Ligabue in una delle sue canzoni più ascoltate e canticchiate. E la domanda, con toni più o meno seri, se la saranno fatta almeno in testa i tifosi del Palermo e tutti coloro che hanno assistito alle ultime quattro partite dei rosanero, quelle in cui a guidare il gruppo era proprio Novellino. Quattro partite, quattro formazioni e quattro sistemi tattici diversi, per dare l’idea di ciò che Maurizio Zamparini ha tradotto, come suo solito, con una stilettata piuttosto decisa. “Novellino mi è sembrato in confusione”, questa la sentenza emessa dal patron sette giorni fa, dopo la brutta sconfitta di Verona, in quella che è probabilmente stata la prova più brutta tra le quattro dei rosa con il mister campano in panchina. Dal 10 marzo al 10 aprile, un mese esatto per capirci qualcosa, ma durante il quale nulla è cambiato, se non lo schieramento in campo dell’undici rosanero.

4-3-2-1 “alla Ballardini” per affrontare il Napoli, 4-1-4-1 con Vazquez falso centravanti sul campo dell’Empoli, 4-3-3 con il ritorno di Gilardino ma modificato in corso d’opera contro il Chievo, e infine 4-4-1-1 con quattro terzini in campo contro la Lazio. Questa, almeno su un piano tattico e numerico, l’esperienza di Walter Alfredo Novellino sulla panchina del Palermo. Una serie di numeri che danno ragione a Zamparini in merito alla “confusione” dell’ex tecnico del Modena, considerando che, in appena quattro partite, hanno visto il campo dal primo minuto ben diciassette giocatori. E se escludiamo la panchina forzata per Gonzalez al “Bentegodi”, tutti i cambi di formazione e di muomini hanno sempre una matrice tecnica o tattica. Una esperienza confusa, ma a differenza di quanto cantava una allora giovane Carmen Consoli, non felice. Si riparte da Davide Ballardini, protagonista del primo (e si spera dell’ultimo) degli undici avvicendamenti sulla panchina del Palermo. Per salvare la faccia e – si spera – la categoria.


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