"Il modello Sicilia? Sono io'" | Caputo punzecchia i grillini - Live Sicilia

“Il modello Sicilia? Sono io'” | Caputo punzecchia i grillini

Il deputato di Fratelli d'Italia: "Ho prodotto più atti io che tutto il gruppo del Movimento cinque stelle". Grillini attaccati anche dal presidente della commissione Sanità Digiacomo: "La battaglia sul Muos non è vostra. Semmai, avete avuto più poltrone di tanti altri...".

LA POLEMICA
di
4 min di lettura

PALERMO – Il modello Sicilia? Sono io. Contropiede. Mentre rimbalza su tutte le testate regionali e nazionali l’esempio di “best practice” a cinque stelle, simbolo dell’efficienza e della produttività della politica “nuova” ecco l’orgoglio di un deputato di lunga militanza, Salvino Caputo: “In questi primi mesi di legislatura, ho fatto più io che tutti i grillini messi insieme”.

Da qualche giorno, comunque la si legga, la questione è sempre quella: grillini sì, grillini no. Se fino a pochi mesi fa il Movimento cinque stelle, infatti, stimolava solo la curiosità del mondo politico, oggi, dopo gli exploit di Regionali e Politiche, il “partito” di Grillo è quotidianamente al centro delle polemiche, dell’agenda politica. Oggetto di applausi e critiche. Speranze e paure. E anche di qualche “ironia”.

“I quindici deputati all’Ars hanno fatto meno di quanto abbia fatto io da solo”. Questa la punzecchiatura del parlamentare regionale di Fratelli d’Italia Salvino Caputo. “I deputati regionali del Movimento Cinque stelle – ha detto – producono un numero di atti parlamentari inferiori a un solo deputato regionale e vengono elevati a modello parlamentare nazionale. Senza volere stabilire primati – ha aggiunto – credo che sia doveroso evitare sensazionalismi e puntare l’attenzione sui veri temi della Sicilia senza ingenerose enfatizzazioni. Non intendo affermare alcun primato – ha proseguito Salvino Caputo – ma ritengo doveroso che senza sensazionalismi venga affermato un principio di riconoscimento del lavoro fatto da un parlamentare che lavora con impegno senza comunicare statistiche da elevare a modello politico addirittura nazionale”.

E i dati, in un certo senso, sono dalla parte del deputato monrealese. I “grillini” (i 15 deputati, complessivamente) finora hanno prodotto, in qualità di primi firmatari, dieci disegni di legge e 76 tra interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno. Il solo Caputo ha prodotto due ddl in meno, ma complessivamente 104 atti parlamentari. “Ma i deputati che sono stati confermati – replica il capogruppo del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri – spesso non fanno che ripresentare interrogazioni o atti che erano stati preparati già preparati nella scorsa legislatura. E comunque – aggiunge – noi non abbiamo mai detto che abbiamo prodotto più degli altri, o che siamo migliori. Abbiamo solo illustrato quanto abbiamo fatto finora”.

Ma le polemiche riguardanti l’attività del Movimento non si limita alla presa di posizione di Caputo. Un’altra querelle riguarda la “paternità” della battaglia sul Muos. In questo caso, lo “scontro” è tra i grillini e il presidente della Commissione Sanità Pippo Digiacomo: “La battaglia del Muos – ha affondato Digiacomo – è stata portata avanti da tutta la commissione sanità, non credo possa essere accettabile che movimenti politici possano intestarsi decisioni prese, invece, in maniera collegiale. Non credo – ha aggiunto – che qualcuno possa affermare che la decisione di revoca delle autorizzazioni sia stata presa in seguito ad un ricatto da parte di deputati che minacciavano l’eventuale rifiuto all’approvazione del Dpef. L’attenta analisi delle possibili conseguenze delle onde elettromagnetiche sulla salute dei cittadini, sostenuta e documentata dalla commissione sanità dell’Ars, piuttosto, ha convinto il Presidente della Regione dell’opportunità di una decisione forte. La ricerca del bene comune – ha sottolineato il parlamentare Pd – non è una prerogativa del Movimento 5 stelle, che, per altro, se parliamo di spartizione di poltrone, ha ottenuto quanto e forse più degli altri. Il Muos ora, l’acqua pubblica prima, – ha concluso – sono state campagne del Partito Democratico condotte con forza e impegno costante, che non possono passare in secondo piano né essere oscurate da nessuno”. “Digiacomo – la risposta di Cancelleri – può raccontare quello che vuole. Ma siamo stati noi a trasformare la vicenda del Muos in un vero ‘caso’, con la nostra protesta in occasione del Dpef con la quale sono stati riaccesi i riflettori su una storia che rischiava di essere dimenticata. Se non si ha l’onestà intelletuale – prosegue Cancelleri – di ammettere questo, noi non possiamo farci niente. E comunque – ha concluso – a noi non interessa prenderci i meriti della soluzione del problema. A noi interessa solo che i problemi vengano risolti. Se lo farà Digiacomo, gli faremo persino un applauso”.

Ma ieri, ecco un altro strappo. Un altro “scatto in avanti” del Movimento. I grillini, infatti, hanno deciso di abbandonare la prima Commissione, dove si discuteva delle nomine del governo. “Nessuna complicità con queste logiche spartitorie – hanno protestato i deputati Cappello, Siragusa e Troisi – Le nomine proposte per questi enti, infatti – hanno dichiarato – sono chiaramente di natura politica, cosa che non possiamo accettare”. E così, addio nomine. Ma ogni starnuto grillino, ormai, genera un’eco notevole.

Così, ecco Antonello Cracolici spendersi nell’impresa di rendere un po’ più “responsabili e diligenti” i frizzanti onorevoli a cinque stelle: “Dopo le elezioni – ha detto Cracolici – i grillini sono passati ‘dalla curva al campo di gioco’: prima potevano permettersi di fischiare o applaudire, adesso sono diventati loro stessi giocatori. E quando si scende in campo si hanno delle responsabilità: l’esito della partita ora dipende anche da loro. Quando si riceve consenso dal popolo e si viene eletti, la protesta non basta più: fino ad ora i grillini hanno fatto un lungo elenco di cose che non funzionano, adesso ci aspettiamo che indichino le loro soluzioni, che non devono essere urlate nei comizi ma presentate in parlamento, in Sicilia come a Roma”. Ma al momento, a presentare soluzione in Parlamento, al pari di un’intera squadra di deputati, non c’è solo un gruppo a “cinque stelle”, ma un deputato “quattro legislature”. Salvino Caputo, il “modello Sicilia”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI