Il nuovo corso della Favorita| fra chiusure e terreni agricoli - Live Sicilia

Il nuovo corso della Favorita| fra chiusure e terreni agricoli

Il Comune si candida a subentrare ai Rangers e intanto studia la chiusura, nei fine settimana, di due tratti e l'affidamento agli agricoltori di 40 ettari di verde.

il piano del comune
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PALERMO – Dodici ettari di verde e sentieri da chiudere al traffico nei fine settimana, l’affidamento di 40 ettari di agrumeti ad associazioni e cooperative e la richiesta alla Regione di subentrare ai Rangers nella gestione della Riserva. Ecco il nuovo corso del parco della Favorita, almeno nelle intenzioni dell’amministrazione Orlando. Solo progetti, per il momento, di cui l’assessore al Verde Francesco Maria Raimondo ha parlato con la commissione Urbanistica.

Un piano complessivo diviso in più fasi. Partiamo dalla novità più vicina, che dovrebbe concretizzarsi tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate: la chiusura al traffico, il sabato e la domenica, di viale Rocca (che collega il cancello di Case Rocca con viale Ercole) e del tratto che dalla Palazzina cinese arriva a viale Ercole. Non saranno intaccati viale Ercole e viale del Fante, ma la chiusura delle due strade creerà una zona di 12 ettari di verde e sentieri, nei quali ricade anche villa Niscemi, a disposizione dei cittadini. “Bisogna effettuare alcuni lavori – dice Raimondo – alcuni li stiamo realizzando con le risorse umane disponibili, certamente il progetto più generale di recupero attende anche un finanziamento. Siamo alla ricerca. C’è anche un altro intervento che stiamo sviluppando con l’aiuto di AddioPizzo per il recupero delle Pipiniere, la zona prossima alla Palazzina Cinese”.

L’altra fase riguarderà tra i 30 e i 40 ettari di spazi agricoli, affidati per anni ad alcuni contadini ma col tempo abbandonati, che torneranno a essere curati da associazioni e cooperative. “Questo consentirà di effettuare la conservazione attiva di agrumi, mandarineti e altri spazi destinati a orti. La Favorita riprende così la sua anima agricola”. Ultimo tassello sarà la gestione della Riserva, visto che quella dei Rangers è in scadenza. “La normativa adesso consente l’affidamento ai comuni”, precisa l’assessore, e per questo Palazzo delle Aquile ha già avanzato la richiesta alla Regione che adesso dovrà decidere.

“La chiusura di alcuni tratti fa parte di un progetto che si propone di restituire alla città il parco della Favorita – dice il capogruppo forzista Giulio Tantillo – riteniamo che questo progetto sia valido, nella misura in cui la Favorita sia veramente vissuta dai palermitani. Spetta al comune di Palermo dare le indicazioni sul piano di utilizzo del parco, ma in questi anni non si è fatto nulla. La vicenda dell’affidamento dei terreni è in una fase ancora poco chiara, chiederemo spiegazioni perché riteniamo che le associazioni debbano avere la competenza per avere affidato un lotto, ma siamo contrari a qualunque tipo di recinzione. I lotti dovranno essere liberi, aperti alla fruizione del cittadino. In questo caso, saremo ben lieti di dare una mano per fare del parco il fiore all’occhiello della città”.

“La valorizzazione della riserva di monte Pellegrino e della Favorita passa attraverso la gestione diretta della stessa da parte del comune di Palermo, superando l’attuale frammentazione di competenze tra regione, Rangers e comune che ha reso irrealizzabili tante buone idee – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – il primo passo deve essere quello di frenare l’abbandono del territorio, riprendendo le tradizionali colture come gli agrumeti. A questo dovrà affiancarsi un graduale processo di pedonalizzazione di alcune aree del parco, abbinando dunque gli aspetti di fruizione turistica a quelli più prettamente naturalistici. Sono convinto che la chiave del successo sarà la capacità da parte dell’amministrazione di coinvolgere i cittadini nelle varie fasi di questo processo. L’assessore Raimondo ha mostrato di avere le idee chiare sulla gestione della riserva, il consiglio saprà affiancarlo in questa sfida. Attenzione particolare per biotrituratori e compostiere, l’obiettivo deve essere quello di evitare di conferire in discarica fogliame e ramaglie, annullando i costi di trasporto e riutilizzando in loco gli scarti”.

 

 

 

 


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