Palermo, chiudi il cerchio |Vinca lo stadio pieno - Live Sicilia

Palermo, chiudi il cerchio |Vinca lo stadio pieno

Da Verona al Verona, da Ballardini a Ballardini. Una stagione in 90 minuti.

calcio - serie a
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PALERMO – Il dato di fatto è che non ci si annoia. Mai. Il dato numerico parla di un Palermo avanti di un punto rispetto al Carpi a 90’ dal termine di una stagione estenuante. Ma ricca di emozioni e di colpi di scena che solo il calcio riesce a riservare. Oltre che di dettagli magari ritenuti trascurabili e a maschera gettata per terra rivelatisi decisivi. Solo per tornare alla giornata di ieri: se Mbakogu avesse messo a segno i due rigori contro la Lazio e la conclusione di Kalinic sotto la Fiesole al “Franchi” fosse terminata in fondo al sacco si racconterebbe una storia completamente diversa e con ben altro spirito. E andando indietro, il gol di Struna contro l’Atalanta riecheggiato come il suono del rimpianto in un “Barbera” desolatamente vuoto è in realtà elemento cardine di quella classifica che alla penultima giornata tira fuori i rosanero dalla zona retrocessione. Così come i pari a reti bianche con Bologna ed Empoli da occasioni perse si riabilitano e si tramutano in tasselli preziosissimi. Tutto torna come in un thriller dalla trama circolare. Nello scontro tra fato e caso prevale l’incredulità.

La preparazione e lo svolgimento del film è stata sin qui esemplare. Con un turbinio di emozioni a entusiasmare, deprimere, spossare e infine rianimare il pubblico presente in sala. Ma la valutazione complessiva non può che dipendere dal finale, dalla natura di lacrime che in ogni caso si apprestano a essere lo sfogo naturale di un melting pot di emozioni capace di mettere a dura prova il sistema nervoso di tutte le componenti che gravitano intorno al Palermo. Stadio “Barbera”, domenica 15 maggio alle 20.45: sede, data e ora dell’appuntamento con la chiusura del cerchio. L’antagonista si chiama Verona, per qualcuno in passato già fatal. Ma le tradizioni figlie degli accadimenti della storia hanno anch’esse data di scadenza, al di là dell’interesse o della necessità di richiamarle alla memoria. Si deve chiudere un cerchio, in qualche modo. Un altro, certamente, arriverà a compimento: da Ballardini a Ballardini, da Verona al Verona. Con in mezzo tutto quello che è successo. Dallo scontro con i senatori alla fiducia incondizionata alla loro esperienza. Gli attori sono quelli giusti, su questo non v’è perplessità alcuna.

L’unico dubbio riguarda la quantità di pubblico pagante a cui sarà garantita la possibilità di guardare il frammento conclusivo di questa pellicola a tinte rosanero. Non spetta alla stampa né a chi ha funzioni e responsabilità di natura sportiva il ruolo di giudice di quelle che saranno le decisioni adottate dalle istituzioni chiamate a pronunciarsi, tuttavia parrebbe evidente la necessità di affidarsi a quella regola non scritta spesso capace di risultare tanto più equa quanto più logica rispetto a tanti effetti speciali generati dalla burocrazia: si chiama buon senso e per una volta andrebbe preso in esame prima di adottare qualsiasi tipo di scelta. Nell’aria c’è quel profumo di festa che non si respirava da un po’ dalle parti di viale del Fante, rovinare tutto per eccesso di zelo sarebbe un peccato tutt’altro che veniale. Certo è che, in caso di parere positivo, la platea del “Barbera” dovrebbe rispondere in maniera esemplare a prescindere dal risultato sportivo. Un mix di eccitazione, frenesia e passione condizionerà l’ultima settimana di un torneo probabilmente irripetibile. Non accadeva da un po’.


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