Il Pd alla resa dei conti |Passa la linea di Lupo - Live Sicilia

Il Pd alla resa dei conti |Passa la linea di Lupo

Votata la relazione del segretario. Dopo una giornata piena di tensione il Pd si ricompatta e guarda ad alleanze e programmi futuri. Cracolici, dopo un duro scontro con Lupo, conferma: "L'epoca Lombardo è ormai chiusa". E Crocetta attacca il segretario: "Temporeggi perché vuoi candidarti tu"

Riunione a porte chiuse
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Votata quasi all’unanimità, solo 4 contrari e 4 astenuti, la relazione iniziale del segretario regionale Giuseppe Lupo.  Si chiude così la lunga direzione regionale del Partito democratico.

Ma cosa dice questa relazione iniziale? Sono posizioni chiare quelle che chiedeva sin da principio Giuseppe Lupo all’indomani della mancata calendarizzazione della mozione di sfiducia contro il presidente Lombardo. “E’ importante far capire che aver presentato e firmato una mozione di sfiducia equivale ad averla votata – dichiara Lupo alla fine della direzione – E’ importante far capire ai nostri elettori che il Pd ha voltato pagina. Quella mozione rappresenta una rottura netta con Lombardo e con chi rappresenta le sue posizioni politiche”.

Il segretario regionale ha dovuto chiarire più volte cosa intendeva dire quando parlava di “gravissimo errore politico” nel non calendarizzare la mozione di sfiducia da parte del gruppo parlamentare: nessuna condanna al capogruppo Antonello Cracolici e al suo operato.

Se la mia relazione è stata votata – afferma Giuseppe Lupo – alla luce del dibattito, conferma una forte unità interna del partito. Si discute per molte ore, ma alla fine si arriva ad un punto e  a definire una chiara linea politica”.

Possibile che in due ore si sia chiarito tutto fra il segretario regionale e il capogruppo del Pd all’Ars? Forse i miracoli sono ancora possibili, fatto sta che alla fine di questo lunga giornata lo stesso Cracolici placa le polemiche iniziate nel pomeriggio con il suo intervento, e dichiara: “Nessun processo. Lupo ha chiarito la sua posizione ed io la mia. In ogni caso confermo, quella mozione di sfiducia, visto che l’abbiamo presentata e firmata, è come se l’avessimo votata. L’epoca Lombardo è ormai chiusa”.

Ed ora si pensa alle alleanze e ai programmi per cercare di recuperare terreno ed elettori. E anche su questo versante Giuseppe Lupo continua ad avere le idee chiare: “La Sicilia sta attraversando un momento di crisi profonda. Il nostro partito deve offrire un programma chiaro. Il programma verrà stabilito anche insieme alla coalizione che si verrà a formare. Ripeto, il Pd punta a ricompattare i partiti di centrosinistra, guardando anche ai moderati”. Nessun dubbio neanche per quanto riguarda il percorso da seguire per arrivare al nome di un candidato per la presidenza della regione: “Prima di tutto dobbiamo chiarire i confini e quindi la coalizione. Dopo è indispensabile preparare un programma chiaro che veda d’accordo tutte le forze politiche che la compongono e solo dopo, insieme, sceglieremo un nome che ci rappresenti”.

Ore 20.00 Dichiarazioni di guerra? A quanto pare. I primi interventi alla direzione regionale del Partito democratico sono al vetriolo. Ad aprire i lavori il segretario Giuseppe Lupo che, come dichiarato prima che si chiudessero le porte della sala congressi dell’Nh Hotel, vuole ripartire dal centrosinistra e vedere se ci sono le condizioni, eventualmente, per altri allargamenti. Subito seguito da Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Regione senza, attualmente, l’appoggio del suo partito. Non risparmia aspre critiche contro il segretario regionale: “Ha portato lui il partito fra le braccia di Lombardo. Io avrei staccato la spina a questo governo tempo fa. E adesso accusa gli altri perché non è andata in porto la calendarizzazione della mozione di sfiducia. Non ci sono santi, nel Pd, parliamoci chiaro. Magari, Lupo tergiversa sulle primarie perché si vuole candidare lui?”.

Ma sono le dichiarazioni di Antonello Cracolici a far trapelare il clima di tensione che si è venuto a ricreare, dopo la paventata pace fatta all’ultima assemblea regionale dello scorso maggio, in cui, all’unanimità venne ritirata la mozione di sfiducia nei confronti del segretario regionale, “per per favorire un clima sereno e una gestione unitaria del partito”, ha affermato Antonello Cracolici. Ed invece oggi l’intervento del capogruppo all’Ars si è chiuso lapidario: “Con la direzione di oggi, dal segretario arriva una risposta di guerra. Ne prendo atto”.

Pace archiviata, quindi, così per difendersi dagli attacchi subiti, Cracolici, dalla direzione risponde alle accuse, se pur indirette, mosse da Giuseppe Lupo, che la settimana scorsa definiva come “un gravissimo errore politico la mancata calendarizzazione della mozione di sfiducia a Raffaele Lombardo”.

L’unico punto d’intesa fra tutti i partiti era sul voto il 28 ottobre – ha spiegato il capogruppo del Pd all’Ars sui fatti avvenuti lo scorso 4 luglio – Io ho proposto il 26 luglio come data per calendarizzare la sfiducia, ma gli altri partiti non erano d’accordo. Ma, voglio ricordare, che non è la direzione del Pd a stabilire il calendario dei lavori d’aula, così come non è il capogruppo del Pd a stabilire l’ordine del giorno, c’è un regolamento. Io non sono il presidente dell’Ars. Qualcuno fa finta che non sia così – ha detto Cracolici – per alzare un ennesimo polverone mediatico. Mi sembra impensabile che adesso si scarichino tutte le responsabilità sul gruppo parlamentare. Il risultato è che stiamo spingendo un blocco di elettori di nuovo verso il centrodestra”.

E sulle alleanze Antonello Cracolici è netto: ” Io lavoro ad un centro sinistra capace di creare un’alleanza larga. Se qualcuno pensa ad un’alleanza con i moderati, magari da allargare al Pdl, o ad una coalizione di centrosinistra ristretto, ‘dei due amici’, (Sel e Idv, ndr) che poi ha portato alla rovina di Palermo, sia chiaro, Io non ci sto”.

Ore 17.00 E’ cominciata la direzione regionale del Pd. La riunione si svolge a porte chiuse in un albergo palermitano. Il primo ad arrivare è Rosario Crocetta che attacca la candidatura di Claudio Fava: “Fava non vuole fare le primarie perché sa che le perderebbe. Io, invece, problemi non ne ho. C’è già petizione, pubblicata su Facebook, firmata da amministratori, segretari, impiegati, precari, insomma, la base”. Crocetta non lesina critiche al parito: “Il Pd deve decidere una volta per tutte cosa fare. Non si sceglie la dirigenza in base ad accordi di potere ma bisogna lasciare scegliere la gente”. Quanto a Lombardo, l’ex sindaco di Gela chiarisce: “Io lo so cosa ho detto, conosco la mia posizione e non c’è nessuna difesa di Lombardo. Mentre ero sindaco sono stati arrestati 950 mafiosi. Anzi, propongo che alle prossime elezioni non sia ammesso alcun candidato pregiudicato per mafia”. Per Crocetta le primarie sono necessarie. “Forse però con me gli affari non si fanno, per questo non mi appoggiano” dice l’europarlamentare.

Antonello Cracolici, capogruppo all’Ars, non si dilunga con i cronisti all’ingresso del “Nh hotel” del Foro italico di Palermo, dove si tiene l’incontro. Dice solamente: “Sono qui per ascoltare le parole di chi ha convocato questa riunione”.

E il segretario regionale del partito, Giuseppe Lupo, arrivando, dice: “Questa sarà l’occasione per un confronto definitivo nel partito dopo la mancata sfiducia bisogna fare chiarezza: è stato un gravissimo errore politico non far arrivare in porto la mozione di sfiducia”. “Per le prossime regionali – continua Lupo – ripartiremo col centro-sinistra e con gli altri partiti decideremo se aprire all’Udc”. Primarie? “Dopo un confronto interno al partito, e con gli atri alleati, vaglieremo l’opportunità di farle o meno. E’ necessaria nuova pagina politica. Non ci sono più le condizioni per rimanere con Lombardo e il Mpa. Questa la sintesi del mio intervento”.


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