Il pentito: "Errante mi chiese voti"| Il sindaco: "Mai accaduto" - Live Sicilia

Il pentito: “Errante mi chiese voti”| Il sindaco: “Mai accaduto”

Il primo cittadino di Castelvetrano (Nella foto) tirato in ballo da Lorenzo Cimarosa.

PALERMO – Il pentito Lorenzo Cimarosa, cugino di Matteo Messina Denaro e deceduto alcune settimane fa, ha raccontato l’anno scorso che il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, sarebbe andato a chiedergli appoggio elettorale per le amministrative del 2012 assieme all’imprenditore Enrico Adamo.

Adamo era in corsa per il consiglio comunale con Futuro e libertà e ieri, insieme al padre Giovanni, è stato raggiunto da un provvedimento di sequestro di beni eseguito proposto dalla Procura di Palermo, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani ed eseguito dalla Dia. L’incontro elettorale si sarebbe svolto in un appartamento in costruzione vicino al mercato ortofrutticolo. E qui che Cimarosa promise al candidato sindaco che avrebbe parlato con i suoi operai.

“Nel corso della campagna elettorale del 2012 credo di aver parlato con oltre 20 mila persone, ma non si possono adombrare aderenze con consorterie mafiose – replica Errante – quando la mia posizione contro la mafia è sempre stata chiara e di pubblica e sostanziale condanna. Così come è certo che mai sono sceso a compromessi elettorali con chicchessia e che non ho chiesto consenso subordinandolo a impegni di nessun genere”.

“È naturale – aggiunge Errante – che io conosca Enrico Adamo, collega assessore comunale prima e consigliere comunale dopo, così come è naturale che abbia potuto parlare con lui al telefono di politica. Non si comprende, altresì, l’accostamento di Enrico Adamo alla lista di Alleanza Etica nella quale si assume apoditticamente che Enrico Adamo sarebbe stato candidato. Alleanza Etica, fondata da persone per bene come Giuseppe Rizzo e Salvatore Vaccarino, sarà in lizza per le prossime elezioni amministrative, per buona pace anche di qualche bene informato cronista”. “Conosco e stimo il senatore Giuseppe Marinello, che è persona per bene e al di sopra di ogni sospetto – prosegue Errante – e al quale non ho mai chiesto alcunché nè per me, né tantomeno per altri. Mi spiace che qualcuno abbia ritenuto di dovere tirare in ballo anche lui, reo di essere politicamente vicino al sindaco di Castelvetrano”.

Nelle carte del sequestro c’è un passaggio in cui Adamo padre spiegava al figlio che stava andando dal sindaco Errante, a cui avrebbe dovuto riferire che Marinello, presidente della commissione Ambiente del Senato, era una persona che si poteva “chiamare e disturbarlo quando vogliamo”.

 


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