Il pestaggio e la sicurezza stradale |Vertice con il comandante Sorbino - Live Sicilia

Il pestaggio e la sicurezza stradale |Vertice con il comandante Sorbino

Il Consiglio di Quartiere.

II circoscrizione
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CATANIA – L’aggressione dell’ispettore Luigi Licari, avvenuta il 2 Settembre, ha evidenziato a Catania non solo una gestione del traffico certo non più sostenibile, ma soprattutto una serie di mancanze a carattere fortemente culturale. Con l’intento di fornire un appoggio efficace, il Consiglio di Quartiere della II Circoscrizione si è riunito per discutere la questione insieme all’avv. Stefano Sorbino, comandante dei vigili urbani cittadini. Presenti con lui Marco Di Blasi, presidente della 1^ Commissione Consiliare Circoscrizionale Permanente, insieme ai consiglieri Patella e Cardello.

Alle condizioni dell’ispettore Licari si è rivolto il primo pensiero del comandante: “E’ in coma vigile: reagisce positivamente agli stimoli, ha cercato di parlare e persino di muoversi”, ha riferito Sorbino ai consiglieri, ribadendo la vicinanza del sindaco Bianco tanto alla famiglia quanto all’istituzione. All’aggressione è seguito un momento di comprensibile sconforto, poi l’immediata riorganizzazione dei turni di servizio, soprattutto tra Picanello e Ognina. E’ prossimo un incontro coi sindacati, insieme al vicesindaco. “Non esiste la sicurezza totale, nel nostro lavoro”, ha subito chiarito Sorbino, “ma è un atteggiamento complessivo ad aiutarci. Sul piano pratico, oltre alle protezioni individuali, contiamo di dotarci di bastoni estensibili: oggetti utili in vario modo per la difesa e non necessariamente per colpire in modo offensivo”.

“E’ una cultura della civiltà a mancare”, ha notato la consigliera Patella. In effetti il problema cruciale è proprio questo, e a riguardo il comandante dei vigili urbani non ha risparmiato l’autocritica: “Se il cittadino non ci rispetta è anche per mancanza di professionalità: parte dei catanesi non ha riguardo per l’istituzione perché questa non è abbastanza autorevole. Anche gente cosiddetta ‘perbene’ ha scritto sui social giudizi quantomeno avventati. Un’incursione devastante, quella a Licari, durata poche decine di secondi mentre volanti della polizia si trovavano poco distanti: oltre alla cultura prevedibilmente omertosa, potrebbero essere concorsi fattori pratici.

“Quanto può contare il ridottissimo organico di vigili in tutto questo?”, ha domandato Di Blasi. Anche in questo caso la risposta non ha mancato di desolante onestà, pur rimarcando la generale semi-legalità della circolazione. 376 sono infatti i vigili urbani in forza al comando catanese: 80 di questi hanno limitazioni di vario genere al servizio operativo. “In una città dalla media di 7-8 incidenti al giorno, che tra centro e comuni limitrofi supera i seicentomila abitanti, il nostro ruolo è insufficiente”, ha ammesso Sorbino, illustrando altre varie mansioni che di fatto limitano il numero e l’operato dei vigili. “Ci sono sei agenti alla rimessa, e sono pochi viste le esigenze degli automezzi. Venti operano in centrale: coordinano le pattuglie, ricevono le richieste, gestiscono gli sportelli dove si pagano le multe e i vari uffici come quello di vigilanza ambientale. Al Comune, nell’arco di 24 ore, operano tre turni di tre vigili. E tutti sono comunque in numero esiguo, visto che ogni giorno diverse pattuglie devono essere presenti agli eventi più vari”. A questo microcosmo difficilmente si pensa. L’opera di volontari, magari nei settori non giudiziari, sembrerebbe allettante ma non è purtroppo efficace: “Abbiamo fin troppe segnalazioni, ma è il personale per le sanzioni a mancarci”, ha ribadito Sorbino, peraltro convinto fautore della mobilità sostenibile mediante metropolitana e autobus rapidi. Questi mezzi, forse, potrebbero decongestionare il famigerato problema dei parcheggi. Concorsi ed assunzioni, arrecheranno un momentaneo sollievo: “Una goccia, ma che ci aiuta a guadagnare tempo”, li ha definiti il comandante. E in effetti il prossimo concorso selezionerà 30 agenti assunti a cinque mesi, e 20 da assumere a tempo indeterminato: i fondi destinati a quest’operazione provengono dal pagamento delle contravvenzioni. A 900 agenti ammonterebbe invece il numero ideale per una città come Catania: per il momento, come si può osservare, è stretto il rapporto di collaborazione con le altre forze dell’ordine, mentre (malgrado tutto) i vigili appaiono tutt’altro che demotivati: “Nonostante l’età media di 57 anni…” ha ironizzato il comandante, non privo di orgoglio. Da parte dei consiglieri di circoscrizione, l’incontro si è concluso affermando nettamente la volontà di collaborazione e mediazione con la cittadinanza. Un’altra piccola spinta verso un necessario mutamento di prospettive.

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