Il post elezione: tensioni nel M5s, Meloni: centrodestra a pezzi - Live Sicilia

Il post elezione Quirinale: tensioni nel M5s, Meloni: centrodestra a pezzi

Dopo il voto per il Capo dello Stato inizia il dibattito nei partiti

La maggior parte dei partiti sembra uscita a pezzi dalla rielezione di Sergio Mattarella alla Presidenza della Repubblica. In tanti in queste ore, dall’altra parte sottolineano come, al di là della gioia per l’elezione di una figura molto amata dagli italiani, il sistema politico esca ancor più indebolito dalla settimana di votazioni per il Quirinale.

“Il centrodestra ne esce a pezzi, è polverizzato” ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni in una diretta Facebook. “Il centrodestra è da rifondare, questo è quello a cui lavoro io da oggi. Per non essere più trattati dall’alto in basso da una sinistra sempre più presuntuosa: polverizzato in Parlamento ma maggioranza nel Paese”. “All’ultimo vertice del centrodestra eravamo tutti contrari alla rielezione di Mattarella, poi non so che è successo”.

La replica arriva dal coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani: “Meloni ha un’opinione, noi un’altra. Ma senza l’anima popolare il centrodestra non sarà un’alleanza di governo: serve un rapporto forte con l’Europa e con gli Usa”.

Nei prossimi giorni Salvini convocherà il Consiglio Federale della Lega per avviare una riflessione sul centrodestra.

Se nel centrodestra le accuse non sono velate nel Movimento 5 stelle non manca la tensione. “Se Di Maio parla di fallimento, e ha delle posizioni, le chiarirà perché lui era in cabina di regia”. Così ha detto il leader M5s Giuseppe Conte parlando con i cronisti. “Di Maio ha detto che ci vuole un chiarimento? L’ho detto prima io, un chiarimento ci sarà senz’altro. Di Maio avrà modo di chiarire il suo operato e la sua agenda”. Poi, rivolgendosi a dei passanti, rivela: “Eravamo ad un passo…avevano chiuso l’accordo su una donna”. L’ex leader dei pentastellati e ministro degli esteri è stato il primo a bocciare la candidatura di Elisabetta Belloni dopo che questa è stata comunicata.

Nel centrosinistra gioisce però il segretario del Pd Enrico Letta. “Con Mattarella -ha detto – il governo esce più forte, con un altro Presidente ci sarebbero stati mesi di rodaggio, oggi l’esecutivo è più forte ed è un fatto positivo. Ora è importante che affronti le disuguaglianze e la precarietà del lavoro dei giovani, degli stage e sicurezza sul lavoro, da qui il cambio delle regole nei contratti e l’eliminazione dei tirocini gratuiti”.

Il leader del Pd cita tra le altre cose da fare un intervento sul caro bollette, e una legge elettorale “per permettere ai cittadini di scegliere gli eletti. Ed eliminare la peggiore legge elettorale che c’è mai stata, il Rosatellum”. Poi spiega il “cortocircuito mediatico” che, secondo lui, ha bloccato l’accordo sul nome del presidente della Repubblica prima che si arrivasse a Mattarella: “io non ho obiezione che il capo dei servizi divenga Presidente, nessuna norma lo impedisce dopodichè la discussione non era arrivata a quel punto”.

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