Gravina, tutti sulle barricate |Sfida tra continuità e rottura - Live Sicilia

Gravina, tutti sulle barricate |Sfida tra continuità e rottura

Un Comune spaccato politicamente a metà.

CATANIA – Continuità, discontinuità e terzo incomodo. La partita per la conquista di Gravina di Catania si gioca tutta sulla prossimità o la distanza dall’esperienza segnata dal firrarelliano doc Domenico Rapisarda, sindaco che lascia dopo dieci anni filati uno dei Comuni più affollati della cintura metropolitana. L’eredità è un paese spaccato politicamente a metà, con due blocchi quasi equipollenti in termini di liste in campo, chiamati a darsi battaglia su ogni singolo voto. Un lascito sicuramente difficile da gestire con a monte un territorio carico di problematiche vastissime a partire dal traffico veicolare e dalla rimodulazione in corso dell’offerta commerciale, tant’è che la settimana appena trascorsa ha fatto registrare un picco nel termometro della polemica. La scelta del vicesindaco Francesco Nicotra di sostenere la candidatura al femminile di Santi Porto, almeno, chiarisce il quadro. Non fosse altro perché zittisce l’ipotesi di una candidatura in prima persona dell’esponente della giunta uscente. Che – a dirla tutta – tanto ipotesi non era, visto che aveva già affisso i manifesti per poi non rispondere neanche al telefono a quanti volessero delucidazioni in merito.

Poco importa, però. Francesco Nicotra sposa ufficialmente il progetto della Porto, recando in dote la lista Energia per Gravina guidata dal già assessore di Rapisarda e con deleghe pesanti – fra queste Tributi, Pubblica istruzione e  Beni culturali – Dante Ingaglio. Posto rilevato lo scorso anno dalla figlia Manuela, ma quella è un’altra storia. Si tratta soltanto di una dello otto liste che campeggiano nella cartellonistica della candidata in sintonia con la maggioranza uscente. La presenza di Luca Sammartino è in tutta evidenza e con ben due liste: il brand 2.0 è lì assieme al marchio assai riconoscibile del Quadrifoglio. Padre nobile dell’alleanza è quel Pino Firrarello ormai rientrato tra le lande di Forza Italia e che in Gravina ha intercettato l’ultimo ridotto.

Parola d’ordine “discontinuità”, nonostante nel primo quinquennio sia stato addirittura assessore di Rapisarda, Massimiliano Giammusso è in rotta da tempo con il primo cittadino e su temi concreti di gestione del territorio. Espressione dell’ala giovanile e movimentista del partito azzurro versante Salvo Pogliese – Basilio Catanoso, è a capo di un’ampia coalizione che mette assieme destra, centrodestra, civici e pezzi importanti del centrosinistra specificatamente etneo. A partire da Claudio Nicolosi (Gravina Attiva), vicinissimo all’ex assessore regionale al Turismo, il Pd Anthony Barbagallo. I Demosì di Angelo Villari confezionano invece la lista Rinascita, cartello che già dal nome ricorda l’area culturale del vecchio Pci. Gravita in zona Nicola D’Agostino (Sicilia Futura) Rosario Condorelli uomo forte del progetto Uniti per Cambiare.

Stefano Longhitano è il volto invece del Movimento cinque stelle. Imprenditore del settore sicurezza e neofita della politica, scende in campo sparigliando le logiche del territorio pracaloto. La base di partenza è il 53,68% raccolto alle scorse politiche, un risultato che ha staccato di netto tutte le altre macroformazioni tradizionali. FI si era fermata infatti al 17,60% e il Pd al 7,78%. Le amministrative però sono tutt’altra cosa e lì, più che il simbolo, prevale spesso la penetrazione nelle problematiche porta a porta.


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