Si intitola “Le città nascoste” la ricerca che è valsa il premio Gubbio a un giovane architetto palermitano. Un premio prestigioso riconosciuto ad Alessandro Tricoli, 36 anni. La sua tesi per il dottorato di ricerca riguardava il recupero dei siti archeologici nei contesti urbani. Un esempio, è quello di Villa Bonanno, a Palermo, che il giovane architetto nel suo lavoro immagina come il fulcro di un nuovo spazio urbano. Certamente meglio valorizzato di come accada adesso.
E se la matita di Tricoli volesse ridisegnare Palermo da cosa inizierebbe? “Dallo spazio pubblico che deve diventare spazio sociale – spiega -. In città ci sono poche aree pedonalizzate e poco estese rispetto alla dimensioni del territorio”. Chissà, magari un giorno accadrà. E magari Tricoli nel frattempo avrà vinto la sezione del premio Gubbio che l’Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici ai professionisti con un curriculum già strutturato. Significherebbe essere entrati nella storia dell’architettura del nostro Paese visto che, solo per fare due esempi, tra chi se lo è aggiudicato in passato ci sono pure Renzo Piano e Giancarlo De Carlo.