“Credo sinceramente di essere di gran lunga il miglior presidente del Consiglio che l’Italia abbia potuto avere nei 150 anni della sua storia”. Così si è autocelebrato il nostro premier, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa alla presenza del primo ministro spagnolo José Luis Zapatero. Ed è soltanto una delle tante gaffes, cantonate e lapsus dell’uomo che ha conquistato l’Italia lasciando letteralmente di stucco il resto del mondo, sapientemente raccolte nel volume “Il presidente Bonsai” del giornalista di “Repubblica” Sebastiano Messina.
Il libro, edito da Rizzoli nella collana saggi italiani, sarà presentato lunedì 24 maggio 2010, a partire dalle 17.30, nell’area Villa Filippina Café dell’omonima villa, a Palermo in piazza San Francesco di Paola. Oltre all’autore interverranno l’avvocato Lino Buscemi, giornalista e scrittore che ha curato l’introduzione del volume, ed il duo comico formato da Salvo Ficarra e Valentino Picone.
Alla presenza dei due comici nostrani, che in quanto a verve ed ironia non le mandano a dire a nessuno (presidente del Consiglio compreso), Sebastiano Messina guiderà il pubblico partecipante alla scoperta di Berlusconia, ovvero il regno della politica avanspettacolo. Una sorta di Repubblica delle Banane che confina con l’Italia, guidata da un leader che in quanto a statura ricorda un bonsai e che per l’ironia si attesta tra gli attori più istrionici che abbiano mai calcato la scena pubblica del Belpaese.
Il libro di Messina non tralascia nessuna delle “perle” satiriche prodotte, negli ultimi anni, dall’uomo politico la cui permanenza al potere sbigottisce il mondo intero. Dalle escort al processo breve, dalla campagna elettorale su una nave da crociera all’annuncio di voler benedire Palazzo Chigi, dall’uso della terza persona (“il signor Berlusconi”) per parlare di sé stesso alla ricrescita miracolosa dei capelli, passando per la pornopolitica, la persecuzione dei magistrati comunisti e le gaffes internazionali.
Sebastiano Messina, giornalista-scrittore, autore delle cronache impietose del premier italiano di cui è tra gli osservatori più irriverenti, è nato a Giarre in provincia di Catania. Inviato speciale del quotidiano “La Repubblica”, da dieci anni cura “Bonsai”, la rubrica quotidiana più temuta dai politici di casa nostra dove sbeffeggia ipocrisie e contraddizioni dei protagonisti del teatrino della politica italiana. Ha vinto il premio Flaiano per la critica televisiva, il premio di giornalismo Alfio Russo e il premio Forte dei Marmi per la satira politica.
