CATANIA – “Quella di Scapagnini sindaco fu un’idea mia e di Ilario Floresta”. A rivelarlo a LiveSiciliaCatania è l’ex senatore del Pdl Pino Firrarello, invitato ieri all’inaugurazione del comitato civico, animato dal consigliere di municipalità Giovanni La Magna, “Sveglia, Catania”. Il ricordo politico consegnato dall’attuale sindaco di Bronte ha tutto il valore della testimonianza. Un piccolo frammento di storia, ma anche una piccola lezione di strategia politica targata anni duemila: “Perché da questa idea – ha spiegato Firrarello- è stato costruito un progetto e un organigramma ben preciso, che vedeva Ziccone responsabile del partito a Catania, con una proiezione al Senato, la riconferma di Pippo Palumbo alla Camera, Ferdinando Latteri a rettore dell’Università e Scapagnini – chiaramente – sindaco della città”.
Quella di Firrarello non è però solo una testimonianza edulcorata, figlia dell’emozioni del momento. Il racconto dell’ex senatore azzurro abbraccia sia le luci che le ombre del doppio mandato di Scapagnini alla guida di Catania: “Per quanto mi riguarda – ha spiegato – ritengo che, nei primi cinque anni, sia stato un sindaco importante, perché aveva un suo progetto sulla città che realizzò. Poi – ha spiegato- probabilmente le cattive frequentazioni fecero sfumare quello stesso progetto ed emersero gli aspetti negativi della sua persona”. Alla domanda se tra quelle cattive frequentazioni ci fosse pure l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo, Firrarello non si scompone regalando un sortita che si spiega da sola: “Le cattive frequentazioni sono le cattive frequentazioni!”. Nella testimonianza del sindaco di Bronte c’è spazio pure per un piccolo ritratto dell’uomo Scapagnini: “Nel mio ricordo c’è comunque una persona intelligentissima, ma anche una persona – lo ha voluto sottolineare- non immune da certi aspetti negativi tipici dei napoletani ”.
Sempre in tema di sindacatura. Alla domanda su quando verrà sciolto il nodo sul candidato sindaco per il Pdl catanese, Firrarello è scanzonato e concede soltanto un “lo scioglieremo, lo scioglieremo” che ha tutto il sapore del no-comment.