Il ricordo di Raffaele Lombardo - Live Sicilia

Il ricordo di Raffaele Lombardo

L'ex presidente della Regione: "Mi spiace di non esserci fisicamente. Sono vicino alla madre, la signora Angela, alla piccola Gaia, alla moglie Enza, ai fratelli e agli amici, molti o pochi, che gli hanno voluto bene solo per quello che era".

l'ex governatore
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CATANIA – “Sono molto addolorato per la morte di Lino Leanza. Lo conobbi da quando era ragazzo e da allora sono stati 40 anni di collaborazione intensa, appassionata, intelligente. E’ stato grande il suo fiuto politico, impareggiabile la capacità organizzativa. Sempre al mio fianco, dai giovani Dc sino all’Ars. Insieme nella scelta dei dirigenti, nella formazione delle liste, nella fondazione del movimento autonomista. Nelle mille battaglie politiche e sociali. Lo ricordo in prima fila al corteo per la liberazione di Moro nel ’78. Alle Europee del ’79 accanto a Mario Scelba. Alle sue prime elezioni provinciali del ’90 e alle regionali del 2001 con i momenti di trepidazione che le precedettero. Alle presidenza della Regione. Al lancio dell’idea del partito autonomista al cinema Golden nel Natale del 2004. Ai congressi nazionali di Bari nel 2005 e di Roma nel 2009. Al convegno regionale del PalaCatania nel 2006 quando fu acclamato segretario regionale. Alle manifestazioni per il ponte a Messina e a Roma. Al lungo travaglio e alla sofferenza che accompagnarono la nostra separazione tre anni fa.

Sempre protagonista, instancabile rifinitore, bravissimo a tessere e a ricucire. Con lui se ne va un pezzo di storia dell’impegno straordinario di un gruppo di giovani animati da forti ideali e non da piccoli meschini interessi, intenti a fare del bene, capaci di ascoltare le persone e di interpretarne sogni e bisogni. In questi due mesi abbiamo sperato e pregato. Forse abbiamo voluto illuderci. Mi spiace di non esserci fisicamente. Sono vicino alla madre, la signora Angela, alla piccola Gaia, alla moglie Enza, ai fratelli e agli amici, molti o pochi, che gli hanno voluto bene solo per quello che era”.

 

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