Il sospetto di Messineo: "Un pretesto| per stretta sulle intercettazioni?" - Live Sicilia

Il sospetto di Messineo: “Un pretesto| per stretta sulle intercettazioni?”

Il procuratore capo di Palermo a Klauscondicio parla della polemica sulle intercettazioni del presidente della Repubblica. E si pone la domanda se il caso non sia stato montato per portare a termine un giro di vite sulle intercettazioni.

Intercettazioni Mancino-Napolitano
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“E’ possibile che questo possa essere utilizzato, legittimamente, da coloro che chiedono una restrizione, un giro di vite sul piano delle intercettazioni ma se si ha una determinata posizione politica, altamente legittima, tutto sommato non c’è bisogno di pretesti, la si sostiene e si vede quello che capita con le altre forze politiche”. Lo ha detto il Procuratore capo della Procura di Palermo Francesco Messineo in un’intervista a KlausCondicio sulla vicenda delle telefonate intercettate del capo dello Stato.

“Che ci possa essere in qualcuno un desiderio, non dico di ricatto, ma di condizionamento, un tentativo di influenzare in qualche modo i più alti organi dello stato, questo è possibile”, ha detto ancora Messineo. “Giustamente – ha proseguito il magistrato – ha ragione il Presidente della Repubblica che ha respinto questo maldestro tentativo di ricatto, se tentativo di ricatto è stato, anche se la Presidenza della Repubblica si colloca su un livello più alto, per cui parlare della possibilità di ricatto è proprio fuori questione. Si tratta soltanto di informazioni, procurate da non so quali fonti e con quale metodo, che poi ovviamente bisognerà vedere se corrisponderanno alla realtà”.


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