Ma il suo avvocato chiede la revoca | del carcere duro per il boss - Live Sicilia

Ma il suo avvocato chiede la revoca | del carcere duro per il boss

Rosalba Di Gregorio, legale del padrino, depositerà un'istanza in cui chiede la revoca del 41 bis.

PALERMO – L’avvocato Rosalba Di Gregorio depositerà domani un’istanza in cui chiede la revoca del 41 bis per il capomafia Bernardo Provenzano che, secondo una perizia medica, sarebbe affetto da un gravissimo deficit cognitivo. “Visto che il regime di carcere duro – scrive il legale nella sua richiesta – ispirato a ragioni di sicurezza ed ordine pubblico, esplica una funzione preventiva rispetto alla veicolazione di messaggi all’esterno, attraverso la scrittura ed i colloqui e che Provenzano non è più in condizioni di scrivere, né appare in grado di veicolare alcunché, si richiede la revoca del regime carcerario duro”.

L’istanza verrà depositata in Procura perché venga “girata” al ministro della Giustizia. Secondo il legale, insomma, visto che per le condizioni di salute del capomafia, il 41 bis in questo caso non può più svolgere funzioni preventive, non dovrebbe essere mantenuto come “forma di pena aggiuntiva”. Nella sua istanza il legale ricorda le conclusioni dei periti che hanno parlato di “declino cognitivo patologico” e “ridotti contenuti di coscienza e scarse capacità di esprimersi e comprendere” del capomafia. Proprio per le sue precarie condizioni di salute mentale, nelle scorse settimane, il gup aveva disposto lo stralcio della posizione di Provenzano da quella degli altri imputati dell’udienza preliminare per la così detta trattativa Stato-mafia.

I medici che hanno dimesso Provenzano lo definiscono “completamente dipendente dall’assistenza di una persona per le normali attività quotidiane”. Ed ancora scrivono che “la sua comprensione e l’eloquio sono a tratti incongrui e incomprensibili”.

Come può una persona in queste condizioni veicolare messaggi all’esterno? Da questo interrogativo muove la richiesta dell’avvocato Di Gregorio di revocare il 41 bis al padrino corleonese. Il regime del carcere duro ha una funzione preventiva. Nel caso del Provenzano ormai malato, secondo il legale, finirebbe per essere una pena aggiuntiva.

 


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