Il trombettiere e altre storie | Ecco l'orchestra che non c'è - Live Sicilia

Il trombettiere e altre storie | Ecco l’orchestra che non c’è

Cronaca di una serata indimenticabile.

Ci sono storie palermitane che offrono un antidoto al silenzio e persone che costruiscono ogni giorno, un miglioramento. Lo fanno senza clamori, senza ostentazioni, lontane da quella vanità personale che ingigantisce i meriti presunti e glissa sulle omissioni. Lo fanno perché ognuno dei guerrieri del quotidiano conserva una agenda di imprese; quando l’opera verrà terminata, ci saranno un po’ di macerie in meno sulla strada di tutti. Per esempio, la Skillie Charles Orchestra, l’altra sera, al Teatro di Verdura, ha preso un’intera città di sorpresa. E di spalle.

Eravamo lì per assistere a un concerto di beneficenza in omaggio al lavoro splendido di medici e volontari per l’Oncoematologia pediatrica del Civico. Si sa com’è la solidarietà, no? Vai, ma non pretendi. Ascolti, ma non esigi. Non stai col ditino alzato, se il cantante ha una voce che ricorda il grattare di unghie sulla lavagna, se il trombettista cardine emette suoni simili al cupo ansimare di un cetaceo in agonia. Quale sorpresa dunque, quando ci siamo trovati davanti a una banda di scatenati artisti – stasera si replica al cinema De Seta per un’altra ottima iniziativa – che non sfigurerebbero in contesti più impegnativi.

Ma la Skillie etc etc ha una tonalità insolita che la caratterizza. Suonano e cantano per leggerezza e impegno. Cantano e suonano, però ognuno ha un altro lavoro. C’è il medico, c’è la psicologa, c’è la volontaria, c’è la maturanda, c’è il vigile urbano, c’è quello che passava di lì per caso… Come una traccia carsica che riappare, ritrovi i ragazzi brizzolati dell’orchestra nei crocevia più impensabili. Ed è sempre un affascinante sentire.

Poi ci sono le storie intorno al pentagramma, con i veri protagonisti sul campo: i ragazzi e le ragazze che gravitano intorno a Oncoematologia. Paolo, il primario, uomo di poche parole e solidi fatti: uno che in reparto ci va anche la domenica. Le associazioni con le loro trame di allegria in un contesto difficile. Silvio e Linda che hanno un buco nel cuore; eppure, poco a poco, stanno tessendo sulle lacrime il monogramma della bellezza. Delia che è guarita e che ha scritto una lettera indimenticabile. Eccoli, tutti gli operosi manovali di una redenzione possibile, tutti guerrieri gentili del domani. Ogni tanto questa città li scopre. E scopre di essere un po’ più luminosa, un po’ migliore della sua peggiore indifferenza.

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