"Il vaccino? Dobbiamo fidarci e organizzarci in tempo"

“Il vaccino? Dobbiamo fidarci e organizzarci in tempo”

Sta per arrivare il vaccino anti-Covid. L'esperto risponde alle domande più frequenti e più importanti.
INTERVISTA AL PROFESSORE VITALE
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PALERMO- Quanto sarà efficace il vaccino per il Covid? Quanto sarà sicuro? Quando potremo riprendere una vita normale? Sono domande logiche e pretendono risposte chiare.
Noi le abbiamo girate a Francesco Vitale, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università di Palermo e responsabile dell’Uoc (Unità operativa complessa) di Epidemiologia clinica del Policlinico ‘Paolo Giaccone’. Il professore, oltretutto, da poco è guarito dal Covid, contratto in forma grave.

Come sta, innanzitutto?
“Ora sto bene. È stata una esperienza significativa e istruttiva, un passaggio molto forte che non auguro a nessuno. Vero è che in molti casi il Covid si presenta asintomatico o con pochi sintomi, ma, per il resto, è subdolo e pericolosissimo, perché imprevedibile. Lo osserviamo da un po’, eppure non sappiamo ancora cosa succederà nei singoli pazienti, perché in alcuni arrivi e passi, perché in altri continui a essere presente fino a esiti estremi. Certamente, non somiglia a una banale influenza”.

Non tutti sembrano consapevoli dei rischi, visto che si dibatte molto sul pranzo di Natale o sul cenone di Capodanno.
“Io mi occupo di medicina preventiva. Non c’è dubbio che l’unico rimedio certo, al momento, è il lockdown. Il virus ha bisogno di cellule e di organismi per sopravvivere e riprodursi. Se azzeri i contatti, non viaggia più e muore. Di recente parlavo con una persona che vive e lavora in Cina. Mi diceva come, ormai, abbiano pochissimi casi al giorno. Ovviamente, parliamo di un regime che compie scelte incompatibili con la democrazia. Durante queste feste dovremo stare particolarmente attenti”.

Il vaccino sarà sicuro?
“Il vaccino, bene chiarirlo, è l’unico alleato che può garantirci una forma di immunità, senza essere contagiati. I vaccini, quando vengono commercializzati, sono sicuri ed efficaci perché hanno alla base i test su moltissimi soggetti in un largo e pluriennale arco di tempo”.

Stavolta, il tempo manca.
“Ecco il punto. Siamo davanti a un evento storico e straordinario, è chiaro che è stata rivoluzionata la procedura che richiede anni per rispettare le tappe. Avremo vaccini nati nel periodo di un anno, un anno e mezzo. Ci possiamo fidare? Penso che non abbiamo altra scelta che fidarci delle istituzioni competenti e di controllo che sono composte da tenici rispettabilissimi, non da criminali, né da membri di un complotto per sterminare la razza umana. Penso, in definitiva, che potremo fidarci del vaccino”.

Chi dovrà essere vaccinato per primo?
“Chi rischia di più. Gli operatori sanitari, poi gli anziani che stanno pagando un tributo tremendo, le categorie a rischio, infine, gli altri”.

Per la famosa immunità di gregge?
“Termine che non mi piace, perché non siamo pecore. Preferisco dire: immunità di solidarietà sociale che comporta la protezione collettiva attraverso la protezione individuale”.

Quando potremo cominciare a pensare alla normalità?
“Io credo che, con una buona copertura vaccinale, i primi segnali, con un progressivo allentamento, potremo vederli già entro l’estate”.

Saremo in grado di reggere uno sforzo organizzativo così immane? Anche in Sicilia, intendo.
“Il primo vaccino a disposizione, come sappiamo, deve essere conservato a circa ottanta gradi sottozero e questo esclude i medici di base, in prima battuta. Almeno gli ospedali e centri di vaccinazione dovranno essere messi nelle condizioni di avere gli strumenti adatti. È necessario organizzarsi per tempo”.

Il professore Francesco Vitale

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