Il vicecommissario che non c'è - Live Sicilia

Il vicecommissario che non c’è

Il caso Monterosso
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Doveva essere la longa manus di Raffaele Lombardo al Comune di Palermo – secondo voci e rumors – dopo le dimissioni di Diego Cammarata. Avrebbe dovuto affiancare il commissario Luisa Latella, prefetto super partes, nella gestione della quinta città d’Italia fino alle prossime elezioni di primavera. Ma non si è mai insediata. Strana storia, quella di Patrizia Monterosso, capo di gabinetto del governatore e vicecommissario in pectore del capoluogo siciliano, visto che non ha mai preso ufficialmente servizio.

La Monterosso, infatti, non ha ricevuto deleghe né il suo verbale di insediamento risulta compilato in tutte le sue parti o firmato. E dire che la Latella, intervistata da Livesicilia, aveva ammesso che forse un aiuto non sarebbe guastato, “visto che ho preso il posto non solo del sindaco ma di tutta la giunta”. Per di più, in un momento critico come questo. Ma il commissario, di fronte a un parere della fornito dall’Ufficio legislativo e legale della Regione già nel 2004, in base al quale non è possibile nominare sub-commissari a meno che non venga sciolto il Consiglio, ha dovuto alzare le mani: nessuna delega, per paura di ricorsi sulla legittimità della nomina.

La Latella ha messo così tutto in stand by, chiedendo anche un approfondimento normativo agli Enti locali. “D’altronde la nomina non l’ho fatta io – disse il commissario – non posso essere io a revocarla”. Dal 3 febbraio la Monterosso, quindi, nonostante si sia presentata in Comune e abbia avuto un primo incontro col commissario, e sebbene abbia già visto i suoi uffici di Palazzo Galletti, formalmente non si è ancora insedita, né ha ricevuto un euro di stipendio. Uno smacco, per Lombardo, che ha dovuto ingoiare il rospo targato Udc: è stato proprio un deputato regionale centrista, Giovanni Ardizzone, a sollevare il caso, portato poi a Sala delle Lapidi dal capogruppo Salvo Italiano e dal segretario cittadino De Lisi. E nonostante il tentativo del governatore di giustificare la nomina, tutto è ancora fermo e intanto il commissario può continuare ad operare senza l’ingombrante presenza di una fedelissima di Palazzo d’Orleans.


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