Immersioni in sicurezza |Il sub Mannino: "Mai da soli" - Live Sicilia

Immersioni in sicurezza |Il sub Mannino: “Mai da soli”

Addestramento e conoscenza le regole basilari nel vademecum dell'istruttore sub Carmelo Mannino.

CATANIA – “Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare, non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima”. Così come queste di Jacques Cousteau, nei secoli sono stati centinaia, migliaia i poeti e gli scrittori che si sono ispirati proprio alla bellezza del mare per comporre le loro opere. Sensazioni ed emozioni che nel mondo accomunano gli appassionati dei fondali. Quella delle immersioni infatti è una disciplina sorprendente che tuttavia ogni anno registra tante vittime. Proprio per questa ragione, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca avvenuti nel mare catanese, abbiamo incontrato chi a Catania delle immersioni subacquee ha fatto oltre che una professione anche uno stile di vita, Carmelo Mannino.

Perché un’immersione può rivelarsi fatale? “Innanzitutto bisogna distinguere tra apnea e immersioni con autorespiratore. Mentre in queste ultime chi si immerge porta con sé un bagaglio di ossigeno, con l’apnea si sfrutta soltanto la propria capacità polmonare, fisicamente quindi bisogna essere molto preparati. In entrambe le situazioni la regola assoluta è quella di frequentare dei corsi e aggiornarsi con istruttori qualificati”.

Addestramento e conoscenza dunque le regole basilari per un’immersione sicura. “Bisogna avere attrezzature idonee ed efficienti – prosegue Mannino – mai immergersi da soli, non dimenticare mai la boa: elemento che agevola l’individuazione nel raggio di cinquanta metri del sub, le regole sono davvero tante, per questo anche chi lo fa per hobby senza periodicità dovrebbe assolutamente affidarsi a degli esperti”.

Immersioni “fai da te” assolutamente da scartare, quindi, così come le offerte low cost. “Leggo spesso su internet offerte di corsi a prezzi stracciati – prosegue nella nostra intervista l’istruttore Carmelo Mannino – se un corso non prevede almeno dieci immersioni guidate e cinque giornate in aula mi sento di sconsigliarlo, per conoscere il mondo del mare non bastano poche ore”.

Teoria e pratica quindi indispensabili, ma c’è dell’altro. Chi infatti desidera dedicarsi all’affascinante disciplina subacqua dovrebbe sottoporsi anche a dei controlli medico-subacquei periodici. Gli infortuni più comuni – i barotraumi dell’orecchio e dei seni paranasali – hanno a che fare con la pressione, traumi facili da evitare se si adottano una corretta educazione e misure di buon senso.

Dolore, ronzio, udito ovattato, nausea, vomito, vertigini i sintomi da non trascurare: in questi casi bisogna immediatamente interrompere l’immersione. Anche l’acqua ha un ruolo molto importante: mantenersi idratato bevendo regolarmente acqua o integratori salini aiuta il subacqueo ad eliminare l’azoto, un processo difficoltoso se si è disidratati.

“È auspicabile poi immergersi sempre in condizioni meteo-marine favorevoli, con adeguata assistenza in superficie – conclude Mannino – le regole sono davvero tante, bisogna essere prudenti: non ci si può improvvisare esperti del mare”.

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