Immigrazione Catania, "Accoglienza illegale parallela" - Live Sicilia

“Accoglienza illegale parallela”, il crimine internazionale, i migranti

Le parole del Direttore centrale anticrimine della Polizia Francesco Messina

CATANIA – Un vero e proprio sistema di accoglienza illegale e parallelo a quello regolare, che in cambio di denaro segue i migranti in ogni fase del viaggio dal paese d’origine a quello di destinazione. Francesco Messina, Direttore centrale anticrimine, descrive così l’associazione a delinquere colpita da un’ampia operazione condotta dalla Squadra mobile di Catania e che ha coinvolto altre sette questure su tutto il territorio nazionale. “Il contrasto di questi fenomeni è complesso – dice Messina in una conferenza stampa – per il loro carattere transnazionale”.

Il sistema parallelo e illegale

“Gli indagati in questa operazione – dice Messina – riescono a gestire ogni singola fase lungo la rotta migratoria del Mediterraneo centrale. Questo significa che riescono a prendere contatti con i migranti già nel loro paese d’origine oppure in una qualsiasi delle tappe, come in Libia. Il gruppo criminale è in grado di organizzare la logistica, fornendo mezzi di trasporto per valicare le frontiere, e di fornire contatti per arrivare alla destinazione finale, che nel caso di questa operazione era molto spesso la Francia”.

Di fatto un sistema di accoglienza parallelo a quello legale: “Un’organizzazione – dice Messina – che si è sostituita in tutto e per tutto all’accoglienza in maniera illecita e lo ha fatto dal punto di vista logistico, assicurando con diversi tentativi l’arrivo del migrante all’estero. Se per qualche motivo i migranti non riuscivano ad arrivare oltreconfine si riprovava: abbiamo visto casi in cui ci sono stati 5 tentativi”.

Il contrasto al crimine transnazionale

Un aspetto particolare su cui Messina punta la sua attenzione è il carattere transnazionale dei reati commessi dall’organizzazione: “In questo e in altri casi – dice il Direttore centrale anticrimine – parte di questa operazione si sarebbe dovuta svolgere in altri luoghi, dove vengono commessi dei reati prodromici all’immigrazione clandestina”.

Le forze dell’ordine italiane, infatti, possono intervenire solo sui reati commessi in Italia: “Ad esempio – dice ancora Messina – la Questura di Catania opera sulla rotta del Mediterraneo centrale per gli aspetti che riguardano soggetti e facilitatori che spostano persone dall’Africa sub-sahariana. Il reato transnazionale possiamo reprimerlo per la parte che avviene in Italia, e si pone dunque il tema dei rapporti da sviluppare per affrontare questi problemi anche all’estero”.

Il flusso di denaro

Un altro aspetto su cui Messina punta la sua attenzione è quello del denaro: “Si tratta di flussi di denaro importanti e va considerata l’idea di colpire queste organizzazioni anche in questo senso. Spesso si tratta di movimenti tanto consistenti e ramificati che è necessario traguardare delle collaborazioni di livello europeo per analizzarli e perseguirli”.


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