PALERMO – Tre mesi di silenzio e una disperazione con cui diventa sempre più difficile convivere. E’ quella della madre di Carlo la Duca, l’imprenditore agricolo di 38 anni scomparso il 31 gennaio dopo essere uscito di casa, nella zona tra Cerda e Termini Imerese. La sua auto, una Golf Gtv grigia, è stata ritrovata il giorno dopo in via Salvatore Minutilla a Palermo, era stata parcheggiata e chiusa a chiave. I dubbi sono tani, si alternano con la paura e i sospetti che hanno trasformato gli ultimi novanta giorni in un incubo per la mamma, Concettina Maria e la fidanzata, Cetty Mazzola. Quello delle due donne è l’ennesimo, doloroso appello: “Carlo torna. Anche i tuoi due bambini ti aspettano”.
Il 38enne ha infatti due figli nati dal suo matrimonio con Luana Cammalleri, con la quale era ormai in fase di definitiva separazione. La donna ha parlato di presunti debiti e relazioni extraconiugali che potrebbero aver fatto finire l’ex marito nei guai, ma la madre e la fidanzata hanno ribadito più volte di non credere a questa ipotesi. Nessuna traccia, a parte la macchina individuata alla periferia della città, ha indirizzato finora gli investigatori verso la soluzione del giallo: la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per sequestro di persona e si continua a scavare nella vita dell’imprenditore per ricostruire il suo giro di conoscenze, contatti e, soprattutto, il tragitto effettuato il giorno della scomparsa. A rivelarsi fondamentali, infatti, potrebbero essere le analisi sulle celle telefoniche, in base alle quali si potranno stabilire le tappe del tragitto di la Duca.
Quel giorno, infatti, avrebbe dovuto raggiungere la compagna a Cinisi, le aveva anche mandato un messaggio per avvisarla. Le aveva pure detto che prima avrebbe fatto visita ad un amico, nella zona di Ciaculli a Palermo e, quest’ultimo, ha confermato agli inquirenti di avere incontrato La Duca. “Da quel momento in poi – spiega il legale della famiglia, l’avvocato Salvatore Pirrone – bisogna ricostruire i movimenti di Carlo. Ribadiamo che l’auto potrebbe essere stata portata sul luogo del ritrovamento da qualcun altro e che potrebbe trattarsi di un depistaggio. Nonostante le preoccupazioni dell’ultimo periodo – aggiunge Pirrone – non crediamo infatti in un allontanamento volontario: Carlo aveva da poco recuperato il suo rapporto con i bambini e stava organizzando il lavoro per i mesi seguenti”.
Ma l’ansia e l’angoscia crescono. Gli appelli si susseguono, come quelli tramite la trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?”, alla quale la famiglia si è rivolta ormai più volte. “Conto i giorni, le ore i minuti – dice la madre del 38enne, in lacrime -. A volte credo di impazzire senza mio figlio, ho dovuto anche lasciare la casa in cui abitavamo insieme, perché ho paura. Non credo avesse debiti o problemi particolari che possono aver provocato dei guai. Mi interessa sapere soltanto dove si trova e se sta bene. Non so nulla e ciò mi distrugge. Non si può andare avanti così e ormai temo il peggio”.