Questo miracolo che stiamo per raccontare è ordinario e straordinario al tempo stesso. La sua normalità consiste nel recupero di una vita fortemente a rischio: un prodigio quotidiano per la sanità siciliana che, in tempi di pandemia e in tempi senza pandemia, sa, generalmente, cosa fare e quando farlo. La sua eccezionalità sta nel contesto del salvataggio. Un giovane paziente sottratto al peggio, mentre i minuti scorrevano, e tutto indicava in lui una infezione da Covid.
Il primo intervento cardiochirurgico al tempo del Covid
La nota che arriva da Catania ricostruisce gli eventi: “Un impegnativo intervento cardiochirurgico è stato effettuato nei giorni scorsi dall’unità operativa di Cardiochirurgia del Policlinico ‘G. Rodolico-S. Marco’, primo caso di paziente Covid ad entrare in una sala operatoria di cardiochirurgia. Il paziente C.A. di anni 39 con forte dolore al petto e alla spalla giungeva al pronto soccorso di via S. Sofia. Effettuata diagnosi differenziale con l’infarto cardiaco, veniva sottoposto a TAC torace che evidenziava una dissezione aortica (rottura parziale dell’aorta ascendente), alla TAC vi erano, inoltre, delle immagini polmonari sospette come da Covid 19 e si procedeva all’esecuzione del tampone.
Il paziente veniva trasferito con barella per il biocontenimento presso la sala operatoria della Cardiochirurgia diretta dal professore Angelo Giuffrida, al padiglione 8, per essere sottoposto in emergenza ad intervento chirurgico, che in questo caso rappresenta l’unica ancora di salvezza. Mentre si procedeva alla preparazione del paziente in sala operatoria con tutto il personale allertato e preparato con i DPI per Covid 19, giungeva il risultato del tampone molecolare di positività al virus”.
“Non c’era tempo da perdere”
L’intervento è riuscito grazie alla perizia degli operatori. “Il paziente – informano dall’ospedale – è attualmente ricoverato presso la Rianimazione Covid del Policlinico e le sue condizioni cliniche al momento sono stabili”.
E poi c’è il batticuore di quegli attimi, umanamente comprensibile, sotto il camice di chi opera e ha tra le sue mani la vita appesa a un filo.
“Sì – racconta il professore Giuffrida – questo ragazzo è arrivato con un dolore retrosternale. Sono stati effettuati gli esami del caso e la Tac al torace, abbiamo visto una situazione dei polmoni tipica dell’infezione da Covid, ormai siamo abituati. Il tampone rapido era risultato negativo, è stato effettuato il molecolare che, come sappiamo adesso, era positivo. Nel dubbio l’abbiamo trattato come se fosse un caso di Covid, con tutte le protezioni opportune. Se pensi all’infezione in quei momenti? No, ti concentri sulla necessità di salvare una vita”. La Cardiochirurgia del Policlinico, così come la Cardiologia e la Chirurgia vascolare, rappresentano i centri di riferimento per la Sicilia orientale per il Covid. Qui, per i miracoli, sono attrezzati.