"In prima linea senza sicurezza| Vince la logica del business" - Live Sicilia

“In prima linea senza sicurezza| Vince la logica del business”

La diffida del coordinamento Usb degli addetti alle pulizie dell'ospedale Cervello

CORONAVIRUS
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PALERMO – Nonostante gli sforzi, nonostante lo spirito di sacrificio, l’abnegazione e il senso di responsabilità mostrato dagli operatori in questo critico momento per la nostra comunità, siamo costretti a lamentare la mancanza di umana sensibilità da parte della ditta che si occupa del servizio di sanificazione”.

Inizia così la lettera scritta da Sandro Cardinale, del coordinamento Usb, indirizza a Dussmann, alla direzione generale di Villa Sofia-Cervello e all’assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Dopo le diverse note inviate invano, dopo gli incontri avuti in direzione medica di Presidio (in cui è emerso che la Dussmann aveva chiesto i locali all’Ospedale), dopo l’incontro avuto col direttore sanitario (dove è emerso un possibile sito in cui impiantare la lavanderia, con disponibilità dello stesso ad assegnarli) – scrive Cardinale – nella data di ieri la gitta ha gettato finalmente la maschera mostrandosi ai lavoratori come Alberto Sordi nel film I Vitelloni. Gira e rigira è sempre un problema di business, di logiche d’investimento. Ecchissenefrega dei soldati nel frattempo al fronte”.

Ed ancora scrive Cardinale: “Dopo una prima (discutibile) argomentazione che ruotava intorno all’assenza di prove che il virus possa diffondersi attraverso le divise, ci è stato spiegato che in buona sostanza non è conveniente oggi fare un investimento del genere (impiantare la lavanderia per le divise), giacché incombe la decisione del Tar in merito all’aggiudicazione della nuova gara. Nel 2016, quando Dussmann ha chiesto i locali all’Ospedale era un investimento che aveva senso, oggi no. Abbiamo insistito e, con riluttanza, ci è stato detto che ne dovremo riparlare in un tavolo tecnico a data da destinarsi. A questo punto, allora, occorre ricordare alla ditta che nel 2016 era già in ritardo. All’azienda ospedaliera si chiede di illuminare prontamente la Ditta affinché capisca quanto grave sia la situazione e quanto indugiare su questa via elevi il rischio di trasformarci in incolpevoli untori delle nostre famiglie, dei pazienti e degli altri operatori, vanificando tutti gli sforzi fatti da noi e da tutta la Comunità nazionale per contenere il contagio. Abbiamo sollecitato ancora una volta la necessità di far fronte alla mancanza di idonee mascherine. Ci è stata manifestata la loro irreperibilità. Lo comprendiamo, non è sufficiente. Occorre che tutti i lavoratori siano in condizione di lavorare in sicurezza. In considerazione di quanto premesso e dell’urgenza che la situazione attuale impone, si diffida la Dussmann Service a provvedere all’adozione delle seguenti misure di prevenzione-protezione “minime” rispetto al rischio di contagio sia tra lavoratori, sia tra lavoratori e utenti, sia da materiale e/o superfici potenzialmente infette”.


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