"In sette, assaliti da trenta | con spranghe, bastoni e bottiglie" - Live Sicilia

“In sette, assaliti da trenta | con spranghe, bastoni e bottiglie”

I rossi e i neri. La testimonianza
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Palermo è ancora scenario di violenza tra fazioni politiche, divisioni che paiono antiche ma ancora oggi rivendicate. Prima, questo autunno davanti alla scuola Umberto I. A testimoniare furono alcune persone che parlarono di aggressioni da parte dei “neri”, poi il sit-in di solidarietà di chi venne colpito e l’arresto di alcuni militanti anti-fascisti. Adesso sono gli esponenti di CasaPound – organizzazione di estrema destra – ad accusare i centri sociali di un’aggressione subita da alcuni loro esponenti sabato 19 marzo. A riaccendere lo scontro tra le opposte fazioni sarebbe la presentazione del libro “Nessun dolore” che, già rimandata una volta perchè alcuni movimenti di sinistra minacciavano di impedirla, avverrà domani alla Mondadori Multicenter. Tra i componenti di CasaPound a Palermo, abbiamo sentito Francesco Vozza, rappresentante degli studenti di Lettere e filosofia, e testimone di quanto avvenuto lo scorso sabato.

Cosa è successo?
“Qualcuno ha parlato di rissa, o di scaramuccia. Ma sono venute circa trenta persone armate di bastoni, spranghe e bottiglie. Noi eravamo solamente quattro ragazzi e tre ragazze. Ci hanno assalito in massa. Per fortuna è arrivata una volante e sono scappati tutti”.

Come vivete questa tensione?
“La viviamo molto male. Sabato sera hanno anche incendiato la sede e per la prima volta ci siamo sentiti soli”.

In che senso?
“Solitamente crediamo che tutto si possa risolvere con la legge, ma queste persone sono da anni impunite. Gli stessi che tengono in stato di occuupazione l’ex consorzio agrario, adesso centro sociale ‘Anomalia’”.

Come fate a sapere che vengono da lì?
“Portano avanti questo genere di azione e su Facebook le denunciano come risse. Ma trenta contro pochi non può essere una rissa. Il ragazzo che hanno fermato poi è un attivista del gruppo “Anomalia”.

Avete riportato ferite?
“A un ragazzo di quindici anni hanno spaccato una bottiglia in testa e hanno procurato un occhio nero. Un altro è stato scaraventato con forza a terra, un pugno gli ha spostato la mascella e ha riportato un trauma cranico, avrà qualche giorno di prognosi. Un puro agguato in stile mafioso”.

Da quanto tempo si verificano questi episodi?
“Subiscono un’aggressione costante anche altri gruppi di destra. Non si accetta nessun tipo di confronto, non accettano la nostra esistenza, quando noi cerchiamo il dialogo”.

I rappresentanti del centro sociale “Anomalia” dicono che siete voi a essere “soliti provocare”.
“Se provocare vuol dire esistere e portare avanti un certo tipo di politica, vuol dire che sono loro a non accettare il confronto”.

Perchè c’è chi si oppone alla presentazione?
“Il libro sarà presentato alle ore 18 di domani. Ci saranno assessori comunali, giornalisti di fama nazionale. Lo facciamo per la libertà di pensiero. Non troviamo alcun senso nel vietare la presentazione di un libro”.

L’accusa che più spesso vi viene rivolta è quella di apologia del fascismo.
“Sono stupidaggini dette da chi non ha letto questo libro. Parla di una storia di amicizia e di militanza politica dei giorni nostri. A noi stessi non interessa fare apoligia del fascismo, anche se la nostra storia, a livello politico viene da là. Alla fine la stessa cosa la fa il cosìddetto moderatismo di Sinistra Ecologia e Libertà, che si rifà esplicitamente al comunismo. Noi ci diciamo un movimento di ‘estremo centro alto’ non possiamo dirci fascisti perchè ormai quel termine è stato svuotato di ogni significato. Certe ideologie sono del passato”.

Non c’è quindi uno scontro tra ‘rossi’ e ‘neri’?
“A Roma l’anno scorso abbiamo invitato Paola Conso, del Pd, omossessuale dichiarata. C’è condivisione di molte delle nostre posizioni, tant’è che riceviamo apprezzamenti anche da sinistra. A noi non interessa andare a fare una guerra. Ma se sono loro che continuano a ostacolarci. Certo molte nostre idee arrivano dal fascismo, una certa idea di nazione, di sicurezza, e poi ci interessiamo al popolo. Loro parlano tanto di proletariato ma non fanno niente. Noi invece abbiamo promosso il ‘mutuo sociale’, che agevola chi ha bisogno di acquistare una casa”.

Cosa pensate che avverrà domani?
“Noi presenteremo il libro, saremo circa trecento. Sarà una festa, non penso nient’altro”.

(nella foto d’archivio la Mondadori imbrattata, per le precedenti proteste)


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