Segna il passo l’economia in Sicilia, dove la ripresa è più lenta che altrove, con l’industria che recupera su domanda e produzione nella prima parte del 2010 ma peggiora nei primi tre mesi del 2011, il settore delle costruzioni in ribasso, il commercio in ristagno, l’occupazione in calo per il quarto anno consecutivo (-1,7%) col tasso di disoccupati in aumento (+0,8%) e qualche timido segnale di crescita nel turismo (+3,8% di presenza). In netto rialzo le esportazioni (+47,8%), mentre sono tornate a calare le richieste di sgravi fiscali per lavori di ristrutturazione (-2,2%) a fronte di un aumento in Italia (+10,3%).
E’ il quadro che emerge dal rapporto di Bankitalia 2011 su ‘L’economia in Sicilia”, presentato stamani dal direttore della sede siciliana, Giuseppe Arrica, e dallo staff del centro studi che ha elaborato l’indagine. Pur tra luci e ombre, gli imprenditori mostrano un cauto ottimismo per i prossimi mesi. Secondo un campione di 2.809 aziende con almeno 20 addetti, interpellato da Bankitalia tra marzo e aprile di quest’anno, il quadro congiunturale appare in parziale ripresa; in particolare il fatturato delle imprese è aumentato del 2,2% in termini nominali (-3,4% l’anno precedente), mentre il valore degli investimenti è sceso del 2,4% dopo due anni di forti contrazioni (-6,1% nel 2009, -8,5% nel 2008). Il 61% delle imprese ha chiuso l’esercizio in utile, mentre gli addetti sono diminuiti del -1,1%. Soffrono le costruzioni e le opere pubbliche, con il 9,5% in meno di occupati e l’8% in meno di ore lavorate, seppure il valore delle gare bandite sia aumentato del 43,4% (+7,5% di gare), trainato da due opere in particolare: il raddoppio della statale Agrigento-Caltanissetta e il nuovo collegamento Catania-Ragusa. Gode di buona salute, invece, l’export. Il balzo pari al 47,8% delle esportazioni fa dimenticare il -37,7% registrato nel 2009 in piena crisi economica. La vendita dei prodotti petroliferi all’estero è cresciuta del 50,5%, mentre gli articoli farmaceutici fanno registrare un +71%. Ristagna il settore commerciale, in particolare l’alimentare con le vendite sui livelli dello scorso anno. La piccola e media distribuzione, ha chiuso il primo semestre del 2010, con un fatturato in calo dello 0,6%, mentre la grande distribuzione segna un +1,4% ma in flessione rispetto all’1,9% dell’anno precedente.
Nel report si sottolinea che nell’Isola è cresciuta la spesa per la sanità, con un aggravio per le casse pubbliche, nel 2010, di 76 milioni di euro rispetto all’anno precedente. La Regione ha allargato i cordoni della borsa per finanziare i privati convenzionati e accreditati che hanno ottenuto 146 milioni in più dello scorso anno, a fronte di tagli per 70 milioni per le aziende e gli ospedali pubblici.
In totale, la spesa per il 2010 risulta pari a 8,588 miliardi di euro, 76 milioni in più rispetto ai 8,512 miliardi del 2009 e 202 milioni rispetto al 2008 (era 8,386 mld). A fare lievitare i costi è la voce convenzionati e accreditati: nel 2010 sono stati corrisposti ai privati 3,471 miliardi. Rispetto al biennio precedente, quando la spesa era stata ridotta di 24 milioni (3,349 mld nel 2008 e 3,325 nel 2009), la Regione ha invertito il trend aumentando i finanziamenti, con un incremento, tra il 2009 e il 2010, di 146 milioni. Il costo maggiore riguarda gli oneri sostenuti per prestazioni specialistiche, riabilitative, integrative e protesiche, ospedaliere e altre prestazioni convenzionate e accreditate con una spesa (1,856 miliardi) in aumento di 95 milioni. In rialzo anche i costi per i medici di base (+35 milioni) e per la farmaceutica convenzionata (+16 milioni). Di contro, Bankitalia registra un trend opposto per il settore pubblico.
Se tra il 2008 e il 2009 la spesa era cresciuta di 151 milioni, tra il 2009 e il 2010 ci sono stati tagli per 70 milioni. Riguardo la spesa farmaceutica, pari a 1,033 miliardi nel 2010 Bankitalia scrive nel rapporto che “l’incremento interrompe il processo di contrazione iniziato nel 2006”.
Secondo i dati dell’Osservatorio nazionale sull’impiego di farmaci (Osmed), nei primi nove mesi del 2010 la Sicilia è risultata la seconda regione per spesa farmaceutica per i medicinali di classe A (per i quali si paga solo il ticket) con 199,3 euro pro-capite (+2,2% rispetto al 2009) dopo la Calabria (201,8 euro) e a fronte di una media nazionale di 161,2 euro e una media nel Mezzogiorno di 188,6 euro. In generale la spesa lorda per i farmaci di classe A è stata di 961 milioni, pari al 9,8% del totale nazionale.
Nel report di Bankitalia si evidenzia poi come dopo tre anni negativi, torna a cresce il turismo in Sicilia. Il 2010 s’é chiuso con un aumento del 3,8% delle presenze, a fronte del calo dell’anno precedente (-3,7%). A trainare il comparto sono gli stranieri, con un incremento delle presenze pari al 10,2% (-9% nel 2009), mentre il dato dei turisti italiani segna un +0,8% (-0,2% nel 2009).