"In Sicilia troppa burocrazia" | Pezzini lascia la Regione - Live Sicilia

“In Sicilia troppa burocrazia” | Pezzini lascia la Regione

Il superconsulente voluto da Crocetta lascia l'incarico: "L'ho già detto al presidente, non voglio lavorare più in Sicilia. Colpa dell'assessorato all'Energia: impiegano dieci anni per quel che si può fare in un anno".

PALERMO – In assessorato non ne sanno ancora nulla. Ma lui, l’uomo delle polemiche, il grande esperto di energia venuto in Sicilia per rilanciare il Patto dei sindaci, l’ha già comunicato al presidente della Regione: “Mi sono rotto l’anima, non ho più intenzione di continuare a lavorare in Sicilia”. Dopo meno di un anno e un vortice di sospetti e accuse il capo della cabina di regia sull’energia Antonello Pezzini getta la spugna: “L’assessorato – dice a LiveSicilia – non ha mai voluto collaborare con quel che faccio. Ci ho rimesso seimila euro, nonostante le polemiche su un mio presunto conflitto di interessi, ma è una lotta contro i mulini a vento”.
Pezzini è considerato una sorta di mostro sacro dell’energia. Il superconsulente è stato chiamato dal presidente della Regione Rosario Crocetta a guidare la “cabina di regia”, un gruppo di lavoro parallelo all’assessorato guidato da Nicolò Marino, per attivare i finanziamenti del Patto dei sindaci, il piano di investimenti europeo per la riconversione energetica dei Comuni. E subito dopo la nomina erano scoppiate le polemiche, con le accuse di conflitto d’interessi per l’attività dello stesso Pezzini, che fino a qualche giorno prima dell’incarico alla Regione curava proprio consulenze per i Comuni, e del figlio, ex componente del consiglio di amministrazione di una “esco”, un’azienda che si occupa di riconversione energetica.
Adesso, però, le polemiche sono archiviate. O almeno: sono archiviate le polemiche dei mesi scorsi. Perché Pezzini, in realtà, è pronto ad aprirne un’altra: “La Sicilia – osserva – ha un difetto. Non ha voglia di capire l’Europa. Lascia lavorare l’assessorato, tanto loro sono bravi. I siciliani hanno notevoli capacità teoriche, ma sul pratico sono sempre in difetto. Quel che un bergamasco fa in un anno, loro lo fanno in dieci”. Effetto, secondo il Pezzini-pensiero, di un eccesso di burocrazia: “Se il presidete dice ‘dobbiamo fare un decreto per dire di andare a messa la domenica’ – attacca l’ex consulente – l’assessorato fa un decreto che dice: ‘Bisogna andare a messa la domenica con l’auto grigia, la giacca blu, la camicia bianca, la cravatta azzurra e la cintura in tono’. C’è un eccesso di passaggi burocratici che blocca tutto”.
Pezzini, però, sottolinea che la rottura riguarda solo l’assessorato. “Questa decisione – spiega – non coinvolge l’aiuto che continuo a offrire a Crocetta. Continuo ad avere un buon rapporto con il presidente, che si trova in una situazione molto dura. Se mi chiederà una mano gliela darò, ma non voglio più lavorare in Sicilia”. Così, nel frattempo, Pezzini ha fatto le valigie e andare in Spagna: “Sono qui a seguire le ultime novità dell’Energia. E anche per stare lontano dalle critiche gratuite, contrarie alla volontà di fare. La mia azienda, la mia famiglia e i miei figli me l’avevano detto: non andare in Sicilia, rimarrai deluso. Ma io l’ho voluto fare. Mi sono sbagliato”.


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