“E’ fuorviante e inaccettabile” che il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, sia costretto di volta in volta a rispondere a dicerie, millanterie, mediaticamente diffuse, attribuite a soggetti vari che non hanno trovato riscontro in fatti ed elementi concreti, nonché a presunte iniziative cautelari personali, prontamente smentite dalla Procura di Catania”.
Lo affermano i legali del governatore sull’inchiesta Iblis, rivelando che nelle scorse settimane il loro assistito ha depositato una memoria in Procura sui suoi presunti rapporti col il geometra Barbagallo. “La continua ed ossessiva pubblicazione di presunte emergenze investigative, mentre trattasi di atti acquisiti da mesi dalla Procura e la cui consistenza è stata a lungo vagliata – osservano i legali – ci induce a ribadire che, come specificato dalla stessa Procura di Catania, ‘non sussistono elementi per iniziative processuali’ nei confronti del nostro assistito. Considerato il ruolo istituzionale del Presidente, lo stesso ha da sempre manifestato e assicurato piena disponibilità ad essere sentito dagli inquirenti”.
I penalisti precisano, inoltre, che “nelle scorse settimane, a seguito delle ennesime indiscrezioni pubblicate su un quotidiano circa il dottor Giovanni Barbagallo, è stata depositata in Procura una memoria con cui il presidente ha puntualizzato agli inquirenti la natura di normalissimi e trasparenti rapporti con un insospettabile professionista”.