RANDAZZO – Una volta era uno dei punti nevralgici della città, ora, da anni, è in totale stato di abbandono e degrado, parliamo della Stazione delle FF.SS. che si trova a Randazzo, e che una volta, arrivava fino a Giardini Naxos, passando per la meravigliosa valle dell’Alcantara, e collegando l’entro terra con il mare. Poi questa ferrovia fu dismessa, le stazioni abbandonate, e, nonostante vari progetti ma soprattutto propositi di ripristino della tratta, tutt’oggi nulla si è fatto e gli immobili sono rimasti rifugi per animali, o per tossicodipendenti e senza tetto. Anche a Randazzo è stato così, per anni i locali della stazione sono stati usati come rifugio, poi, a seguito di proteste dei residenti, la stazione è stata chiusa, ed adirittura le porte sono sate murate con dei mattoni. Ma l’altra notte, forse per riaprire o forse solo per vandalismo, qualcuno ha deciso di praticare un foro in un muro che copriva una porta, e poi, chissà per quale scopo, ha dato fuoco alla porta di accesso alla stazione.
Nella tarda mattinata di ieri, i vicini, vedendo uscire del fumo, hanno subito chiamato i Vigili del Fuoco di Randazzo, che subito sono giunti ed hanno spento l’incendio. Anche i carabinieri sono stati chiamati, e subito hanno avviato le indagini per risalire agli autori di questo inutile gesto. Non si capisce il motivo che ha spinto qualcuno ad appiccare il fuoco, i locali sono ormai vuoti da anni, e lasciati nella pià totale incuria. Forse volevano aprire un varco per entrare, o forse è stato solo un gioco per passare il tempo. Non sappiamo cosa sia passato per la testa all’autore del gesto, ma certo, che vedere una linea ferrata che turisticamente e anche per tanti altri motivi poteva essere sfruttata, invece di essere lasciata nel più totale abbandono, non fa certo bene, con questa ferrovia, sarebbe un gioco, per tanti turisti che fanno base a Taormina, risalire la valle dell’Alcantara e arrivare nei paesi più lontani dalla costa, ma in Sicilia, si sa, le cose semplici sono sempre le più difficili da realizzare.
